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Site Pluto: gli Usa rimandano la decisione al prossimo anno

(ASI) Boccata d’ossigeno per i vicentini e per tutti quegli italiani che vorrebbero il loro paese libero dalle basi militari statunitensi.

Il Comipar, comitato paritetico misto regionale del Veneto, per il momento ha deciso di rimandare ogni decisione sull’ingrandimento di Site Pluto a Longarone nel vicentino.

Nelle intensioni della bellicosa amministrazione statunitense qui dovrebbe sorgere un nuovo, l’ennesimo, centro per l’addestramento unificato consistente in un grande edificio vasto 4365 metri quadrati, con una ventina di sale adibite a simulazioni di combattimento al computer e con 1600 metri quadrati di piazzali per il parcheggio dei veicoli tattici, per addestrare 300 soldati al giorno.

Ci preme però gelare gli entusiasmi di chi magari può vedere in questo rinvio un sussulto di orgoglio nazionale, il Compiar prima di dare il proprio assenso definitivo vuole solamente assicurarsi che l’ampliamento di questo ennesimo presidio di occupazione non credi problemi di viabilità alla zona.

Dal comitato hanno infatti fatto sapere di aver inviato richiesta formale al comando statunitense in cui si chiede di precisare come si sposteranno i militari ed in quali orari. Una procedura già utilizzata ai tempi delle proteste per la Ederle2 con gli Usa che per ingraziarsi i vari governi di tutti i colori si impegnarono a collaborare alla realizzazione di una bretella per deviare il traffico.

Per il momento quindi tutto rimandato alla prossima seduta, che presumibilmente si terrà nei primi mesi del 2013. Intanto il Comipar chiederà un parere agli enti locali interessati.

Sulla vicenda però potrebbe pendere un piccolo giallo. Gaetano Fontana, sindaco del piccolo comune di Longarone, sostiene che per il momento dalla Regione a lui non è giunta alcuna comunicazione e che anzi non avrebbe ricevuto nemmeno risposta ad una missiva inviata alla fine di agosto al direttore del settore urbanistico della Regione Veneto Vincenzo Fabris.

Purtroppo in questi anni ne abbiamo viste tante di storie simili, Sigonella, la Ederle, Niscemi e tutte le volte gli Usa hanno ottenuto ciò che vogliono.

Anche naturale e doveroso considerando che dall’8 settembre 1943 viviamo sotto occupazione manu militari dei libertiferi soldati yankee.

 

Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia

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