(ASI) Stefano Bonilauri, direttore della casa editrice Anteo Edizioni, ha partecipato al 7° Forum Politico Universitario ADA a Khankendi e Baku. Organizzato dall'Università ADA, dall'Istituto per lo Sviluppo e la Diplomazia (IDD) dell'Università e dal Centro di Analisi delle Relazioni Internazionali (AIR Center), l'evento promuove annualmente discussioni critiche, nuove prospettive e soluzioni per un panorama globale in rapida evoluzione.
L'edizione di quest'anno, dal tema "Plasmare il Nuovo Ordine Mondiale - Sovranità, Resilienza e Sostenibilità", ha riunito il numero record di 80 partecipanti stranieri, dei quali oltre la metà erano presenti per la prima volta. Il Forum ha avuto inizio martedì, 8 aprile, presso l'Università del Karabakh, inaugurata lo scorso anno nella città azerbaigiana di Khankendi. Il giorno successivo, i partecipanti hanno incontrato a Baku il presidente Ilham Aliyev, che ha affrontato le questioni relative agli attuali processi politici nel mondo.
Gli argomenti affrontati sono di grande rilevanza per l'attuale stato degli affari internazionali. Il mondo sta attraversando cambiamenti radicali tra conflitti regionali e globali, radicalizzazione della scena politica, ascesa del nazionalismo e attacchi alle diverse culture, crisi del multilateralismo, indebolimento del diritto internazionale e predominio del potere, della forza e della violenza, tutte caratteristiche comuni del mondo odierno. A questo si aggiungono le questioni climatiche, i problemi legati all'immigrazione, il protezionismo e le guerre commerciali.
Secondo Bonilauri, la partecipazione al Forum è stata "di grande utilità per comprendere meglio la visione politica dell’Azerbaigian nel contesto della situazione internazionale in profondo cambiamento e ricordando soprattutto che l’Italia è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian mentre l’Azerbaigian è il principale partner commerciale dell’Italia nella regione del Caucaso meridionale".
"Di fondamentale importanza è stata la visita nella regione del Karabakh e soprattutto nella città di Khankendi, dove ho potuto vedere dal vivo lo stato di avanzamento della ricostruzione e lo sviluppo di infrastrutture di alto livello in pochissimo tempo dalla liberazione completata un anno e mezzo fa", ha spiegato l'editore italiano, che ha aggiunto: "La strategia del governo azerbaigiano prevede che entro il 2030 torneranno a vivere nel Karabakh oltre 150.000 persone. Vedendo come procedono i lavori, l’obiettivo appare assolutamente alla portata”.
Redazione - Agenzia Stampa Italia