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(ASI) Israele si comporta come un "bambino viziato". Con queste parole il primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan mostra il pugno di ferro al cospetto di Israele, con il quale il suo Paese è ai ferri corti dal 31 maggio 2010, quando si consumò l'assalto della marina israeliana a una nave umanitaria turca che tentava di entrare a Gaza per portare aiuti umanitari.
A proposito di Gaza, Erdoğan ha annunciato presto di potercisi recare, a margine di una visita in Egitto che avverrà nei giorni di lunedì e martedì prossimi. Il premier turco è adirato per le mancate scuse israeliane per quanto avvenne il 31 maggio 2010, motivo delle crescenti tensioni tra i due Paesi del Mediterraneo. E così aggiunge: "Da oggi le nostre navi saranno molto più presenti nel Mediterraneo orientale”, ha riferito Erdogan all’Hurriyet Daily News. “Davanti alle risoluzioni dell’ONU, il gotha israeliano si è comportato come se fosse un ragazzino viziato pensando che questo status durasse in eterno, almeno fino ad oggi". Infine, un'ultima staffilata del premier turco verso lo Stato sionista: "Sospenderemo tutte le relazioni commerciali e tutte le relazioni militari".
Tuttavia, c'è da ritenere che simili sospensioni riguarderanno esclusivamente il settore della difesa. Il ministro turco dell'Economia Zafer Caglayan, infatti, ha precisato che i rapporti commerciali con Israele restano in piedi. Gli scambi bilaterali rappresentano circa 2,7 miliardi di dollari nel periodo gennaio-luglio 2011, con l'export turco a 1,5 miliardi e l'import a 1,2 miliardi.

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