(ASI) Le autorità sudafricane hanno deciso di mandare l'esercito per contrastare le violenze xenofobe subite dagli immigrati nelle ultime tre settimane nel Paese e che hanno provocato finora la morte di almeno sette persone, la fuga di migliaia di migranti e lo rimpatrio volontario di circa 900 persone.

I militari saranno schierati soprattutto a Durban e Johannesburg, le due città dove si sono state registrate le violenze più xenofobe contro gli stranieri provenienti soprattutto dallo Zimbabwe, Zambia, Malawi, Zambia e Tanzania, tutte nazioni confinati con il Sudafrica.
Gli immigrati nel Sudafrica sono 2.5 milioni, circa il 5% della popolazione totale del Paese.
Queste ultime violenze sono state incoraggiate da Goodwill Zwelithini, re degli Zulu (principale gruppo etnico sudfricano), che durante un suo raduno ha dichiarato: "Gli stranieri devono lasciare il Paese, loro ci rubano il lavoro e sporcano le nostre strade". Il Sudafrica non è nuovo a questi episodi. Infatti nel 2008, avvennero per la stessa ragione violenze a Johannesburg. Furono uccise 62 persone e registrati numerosi atti vandalici e scontri violenti tra gli immigrati e la popolazione locale. Per ristabilire l'ordine pubblico anche in quella occasione, fu schierato l'esercito in diverse township di Johannesburg.


Tegno Tagne Honoré - Agenzia Stampa Italia

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere