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(ASI) La catena umana per la "via catalana" all'indipendenza "non va da nessuna parte" e il governo centrale non acconsentirà mai a un referendum di autodeterminazione concordato con la Catalogna, perché "non è previsto dalla costituzione".
Così Josè Manuel Garcia Margallo, ministro degli Esteri spagnolo, ha commentato le iniziative inscenate in Catalogna per chiedere l'indipendenza da Madrid, che Margallo definisce "frutto di una dichiarazione unilaterale che avrebbe conseguenze disastrose" sia per la Catalogna che per la Spagna tutta.
Il capo della diplomazia spagnola ha ricordato che l'articolo 1.2 della costituzione afferma che "la sovranità appartiene al popolo spagnolo nel suo insieme e pertanto la secessione di un territorio dovrebbe essere approvata da tutti i costituenti". L'art.2, inoltre, ricorda che la costituzione "si basa nell'indissolubile unità della nazione spagnola, patria comune e indivisibile".
Margallo ha così voluto dimostrare che, al contrario di quanto avverrà in Scozia tra un anno, "non è possibile un referendum concordato in Catalogna".
Il ministro spagnolo assicura, infine, che "bisogna trovare una strada alternativa che soddisfi le necessità e i desideri dei catalani", che passa per "infrastrutture, lingua, cultura e finanziamenti".
Redazione Agenzia Stampa Italia

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