(ASI) Giordania. Trecentoquattro siti d'informazione sospesi: l'applicazione di una norma del Dipartimento per la Stampa e le Pubblicazioni datata 2012 ha fatto 'strage' di diversi organi di informazione on line nel paese arabo. Attualmente, infatti, solo 102 sarebbero i portali operativi.
Motivazione ufficiale della chiusura dei siti la mancanza di licenza; tuttavia, stando ad indiscrezioni, sarebbero le stesse autorità giordane a far notare che la sanzione sarebbe stata provocata dalla diffusione di notizie poco attendibili sul governo. Uno degli editori 'censurati' ha dichiarato alla Associated Press che le autorità starebbero punendo il popolo giordano impedendogli di leggere notizie sui fatti che lo riguardano e mettendo la museruola alla libertà di critica. Malgrado in Giordania le norme che regolano la libertà di parola e di opinione siano state rese meno rigide al fine di scongiurare una 'primavera di rivolta' (come quella che ha già infiammato Libia, Tunisia, Egitto e Siria), alla stampa è comunque fatto divieto di criticare pubblicamente la famiglia reale, pena il carcere fino a tre anni e la chiusura dell'organo di informazione.
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