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(ASI) Lunedì scorso un documento redatto dalla Fao e dall'Onu ha stupito molti. In esso si invita la società occidentale a superare il proprio disgusto per gli insetti ed iniziare così ad inserirli nelle proprie cucine nazionali. Durante la presentazione del rapporto, Eva Muller, direttore della FAO Forest Economics, Policy and Products Division a Roma, aveva affermato: "Gli insetti non sono nocivi da mangiare, casomai il contrario. Sono nutrienti, hanno molte proteine e sono considerati una prelibatezza in molti paesi”. 

A farle eco, un suo collega: "Allevare insetti può aiutare a sostenere alcune popolazioni, aiutare a tenere sotto controllo l’insicurezza nutrizionale e migliorare i mezzi di sostentamento” ha affermato Afton Halloran, consulente per la FAO Edible Insects Programme. “Allevare insetti ha un enorme potenziale nel mondo sia per la nutrizione degli animali che per la produzione di cibo. Stiamo già vedendo alcuni produttori nel mondo creare cibo per animali dagli insetti o fare ricerca sull’argomento. Ed in tutto il mondo, si sta sviluppando la tendenza ad incorporare gli insetti nei menu e nei cibi conservati” ha poi concluso.

Proprio dalla Cina, Paese nel quale l'abitudine di mangiare insetti è più diffusa che altrove, giunge profondo scetticismo circa questo inopinato invito da parte della Fao e dell'Onu. L'entomologo Gao Xiwu ha osservato, fra gli altri, che la Cina - pur consumando tradizionalmente insetti - non è pronta per una diffusione alimentare di massa. Gao ha inoltre notato che alcuni insetti possono contenere tossine, residui di pesticidi e batteri.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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