Ventiquattromila,  troppi per un modestissimo pareggio.

(ASI) “Speriamo di offrire ai calorosi  tifosi umbri un po’ di bel gioco”. Era questo, alla vigilia di Italia Lussemburgo, l’auspicio, e la speranza, di Cesare Prandelli. Un po’ di bel gioco non solo per ringraziare i tifosi accorsi in massa a stipare in ogni ordine di posti il “Renato Curi”, ma soprattutto per dare sostanza alle speranze azzurre in vista dei Mondiali.

E un po’ di bel gioco c’è stato nello striminzito pareggio (1-1) contro gli undici remissivi e simpatici turisti lussemburghesi, ma solo a tratti quando l’estro e la fantasia di qualcuno ha dato qualche illuminante accelerazione ad una manovra che, per il resto,  si dipanava lenta, stantia, prevedibile. Certo i nostri giocatori non hanno, non possono avere lo smalto migliore e quindi la prestazione va inserita nel giusto contesto, ma per i 24.000 spettatori c’è stato bisogno, ogni tanto dell’ola, per non andare in letargo. Eppure l’avvio era stato promettente con il gol, sùbito, di Marchisio che già al 9’ chiudeva con un bel colpo di testa un prezioso suggerimento di Balotelli. Sembrava una gara destinata a finire in goleada, ma è mancata sotto rete la necessaria lucidità ed anche un pizzico di fortuna visto che per ben due volte la palla è andata  a sbattere contro la traversa, la prima su calcio di  Balotelli e la seconda su tiro di Cadreva.

Nessuna sorpresa rispetto alla formazione anticipata ieri da Prandelli se si esclude la sostituzione di Barzagli, febbricitante, con Bonucci. E’ un 4-1- 4 -1 con le colonne corinzie del tempio azzurro, pensato da Cesare Prandelli, che portano tre nomi: Daniele De Rossi, schierato davanti alla difesa,  Andrea Pirlo e Marco Verratti. nel centrocampo a quattro che ha come esterni Cadreva da una parte e Marchisio dall’altra. Balotelli sola punta, rappresenta l’unico terminale offensivo, un po’ poco con così tanti talentuosi registi, quindi una manovra che non trova sbocchi, anche perché Balotelli non sa sfruttare a dovere le occasioni che si presentano. Il Commissario tecnico si rende conto e nel secondo tempo sostituisce Verratti con Cassano. Le cose migliorano decisamente perché il giocatore del Parma è ispirato quanto basta per mandare in gol Balotelli (la traversa di cui si è detto) e di creare altre occasioni non sfruttate adeguatamente. Poi, la vena di Cassano si esaurisce e si comincia con una girandola di sostituzioni che creano più confusione che altro, fatto sta che al 40’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo i turisti si trasformano in calciatori e Chanot con un colpo di testa batte Buffon ed è il pareggio. Il risultato ovviamente non conta, ma lascia comunque l’amaro in bocca. Prandelli diceva ieri, in conferenza stampa, che la Nazionale non è mai partita per i Mondiali con gli squilli di tromba. Tranquillo, non parte nemmeno quest’anno.

Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia

 

 

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