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Istanbul la nuova Perugia di un calcio che non c’è.
(ASI) Potremmo parlare della partita Galatasaray-Juve, ma come ha detto l’allenatore Antonio Conte “questo non è calcio”. Quello che è avvenuto tra martedì e mercoledì ha dell’incredibile. La neve si è abbattuta copiosamente alla mezz’ora della prima parte del match e per l’incolumità dei giocatori e per l’impossibilità del gioco l’arbitro ha deciso di rinviarla. Pensare che l’unica vera palla goal è stata al 16’ di Llorente che si è girato in area su un fazzoletto lambendo il palo. Il Galatasaray spingeva, ma la Juve gestiva bene con i suoi migliori uomini a disposizione ad eccezione di Pirlo e quindi con Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichsteiner, Marchisio, Pogba, Vidal, Asamoah e davanti Tevez e Llorente.

La partita si sarebbe dovuta riprendere in un altro momento, invece frettolosamente è stata rinviata alle 14 con una particolarità una parte del campo quella di tutto il secondo tempo della Juve aveva dei solchi dovuti al passaggio di un trattore. Quindi la disparità di trattamento era inevitabile. Non potendosi raccontare una partita regolare ai limiti dell’assurdità. Il Galatasaray prova il forcing, ma non riesce a sfondare nonostante due belle palle goal non sfruttate, ma la Juve spinge grazie a Tevez. Poi arriva l’85’ lancio dalle retrovie, sponda di Drogba che serve Snejder e il diagonale trafigge la difesa bianconera e i sogni europei dei tifosi. Conte butta dentro Quagliarella e Giovinco, ma niente finisce così. Molti temevano una nuova Perugia e così è stato, nel 2000 Calori tolse lo scudetto, Snejder la qualificazione per buona gioia degli interisti con la premiata ditta Mancini-Snejder.

C’è molto rammarico. Mancava Pirlo, pedina fondamentale della manovra juventina. Le condizioni climatiche sono state incredibili e lo stadio decisamente inadeguato e impraticabile, con la beffa che quello del Fenerbache era in perfette condizioni. Un rischio inutile per i giocatori e un duro colpo per il calcio italiano. Certo il girone poteva essere affrontato meglio (pesano i pareggi con Copenaghen e il pareggio beffa a Torino con il Galatasaray), ma ormai questo è il verdetto. C’è un piccolo particolare. La finale di Europa league sarà proprio allo Juventus Stadium, che ci sia già una finalista? Chiariamoci la Juve non può reggere contro Bayern, Real o Barcellona e prima o poi sarebbe uscita, ma non sarebbe bello che da questa sconfitta ne potesse nascere un nuovo trionfo europeo. L’anno scorso la Juve eliminò dal suo girone il Chelsea che vinse l’Europa league, quest’anno toccherà ai bianconeri?

Daniel Corvi – Agenzia Stampa Italia

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