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Champion: Juve, per quest’anno fine di un sogno.
(ASI) Un’impresa. O dentro o fuori. Davanti una corazzata tedesca forte di un 2 a 0, ma un sogno europeo da conquistare. A Torino la Juve sfida la storia e cerca una doppia vendetta quella relativa alla sonora sconfitta di Monaco e quella inflitta nel 2009 (l’ultima apparizione in Champion dei bianconeri) che travolsero la squadra di Ferrara per 4 a 1 dopo il vantaggio iniziale di Trezeguet. A complicare le cose per Conte ci sono oggi le squalifiche di Vidal e Lichsteiner sostituiti dall’enfant prodige Pogba e dal soldatino Padoin, davanti Vucinic e Quagliarella visto l’infortunio di Giovinco.

Prima occasione della Juve con Asamoah che serve Vucinic, dribla Dante ma la conclusione è debole.  Buon avvio della Juve con il Bayern però aggressivo. Al 5’ ammonito dopo un contrasto duro con Chiellini Mandzukic. Brivido bavarese dopo un asse Robben-Ribery cross per Mandzukic ma la difesa juventina si salva. Poi Bonucci per un tocco su Muller. Al 22’ Lahm arpiona Marchisio al limite dell’area servito bene da Vucinic. Pirlo alla battuta: siluro, ma Neuer respinge. Al 26’ Padoin strappa in scivolata la palla a Ribery, taglia Vucinic per Pogba crossa, ma nessuno la butta dentro mentre la palla attraversa l’area. Padoin si distingue per aver anticipato di testa all’ultimo Mandzukic. Al 34’ problemi al naso per Van Buyten esce ed entra Jeremy Boaeteng, fratello di Kevin Prince. Poco dopo Vucinic serve libero Pogba ma non è veloce e non riesce a battere a rete. Dopo un forcing Juve nel finale sale il Bayern al 38’ botta da fuori area di Alaba, ma Buffon risponde bene. Pericolosa azione nata da una punizione di Pirlo ma Quagliarella e Bonucci non sono precisi. Il divario tecnico dell’andata è stato annullato, le occasioni ci sono state per la Juve, ma manca quel goal senza il quale non si può attuare la remuntada. Buon avvio, ottima nella parte centrale, sofferente nel finale: c’è bisogno molto di più.

Ripresa all’insegna di Vucinic altra sua percussione, Dante lo atterra dal limite. E Pirlo dalla stessa posizione ravvicinata del primo tempo: destro secco, deviazione ma la palla viene smorzata. Al 47’ Quagliarella si porta nel mezzo, tiro di pochissimo a lato. Al 51’ da un errore di Pirlo, Muller s’invola e ci pensa Barzagli a rimediare. Al 56’ dopo una percussione di Chiellini (sospetto aggancio in area di baoteng), Robben nel contropiede colpisce il palo. Al 63’ fine dei giochi: da cross di Scheinstiger Martinez colpisce di testa Buffon respinge, ma Mandzukic mette a rete e condanna la Juve. Poco dopo Muller si divora il raddoppio. Cambi Juve Quagliarella.-Matri, Padoin per Isla e Giaccherini per Marchisio . Per i tedeschi Luiz Gustavo per Ribery e Pizarro al posto del match winner Madzukic. La partita perde di tensione agonistica, dato che la Juve dà bandiera bianca visto i quattro goal da recuperare per il passaggio del turno. Nel finale Scheinsteiger serve benissimo Pizarro che raddoppia. 2 a 0 all’andata come al ritorno.

Come tre anni fa il Bayern elimina la Juve. Stavolta ci ha provato nonostante le assenze e il divario tecnico, ma non è bastato. La Juve deve ancora crescere e diventare forte in Europa, onore al merito perché è stata l’unica squadra italiana ad aver raggiunto i quarti dopo aver vinto imbattuti il girone: le vittorie con il Chelsea e ail Celtc per 3 a 0 sono diventate nuove pagine della storia juventina. Rimane uno scudetto da vincere e la speranza di migliorare il prossimo anno. Quindi al prossimo anno più forti di prima.

Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia

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