"Un giorno per la nostra Città". La Serie B incontra per l'integrazione sociale

(ASI) Il tema dell'integrazione sociale è di strettissima attualità. Non solo nel confronto fra diverse culture ma, anche, per tutte quelle persone che vivono ai margini di una comunità.

A loro viene dedicato il quinto e ultimo appuntamento di Un Giorno per la Nostra città dove centinaia fra atleti, tesserati e staff tecnici della Serie B dedicano, mercoledì 11 marzo, insieme al proprio territorio, la loro giornata ai temi legati all'esclusione. Si tratta di attività concordate con le Amministrazioni Comunali, che si svolgono in centri, campi e auditorium all'interno dei quali giocatori, insieme a tante persone, concretizzano il messaggio di integrazione che da sempre lo sport promuove.
Qualche esempio: il Brescia patrocina e presenta un torneo di calcio per immigrati, il Pescara parlerà con 160 ragazzi di una scuola di problematiche legate all'integrazione tra giovani in un momento in cui le diversità si sentono anche tra ragazzi italiani; idem a Frosinone. Il Bologna ha pensato di unire l'incontro proposto dalla Lega Serie B con un progetto sullo sport in un istituto della provincia ad alta multiculturalità. Il Trapani è protagonista di un percorso interattivo con una comunità composta da persone di diverse età che svolgono un percorso terapeutico post dipendenze di varia natura.
Come detto si tratta del quinto e ultimo incontro in questa stagione di Un Giorno per la nostra città, progetto pensato da Lega Serie B con l'obiettivo di aderire al principio di prossimità e saldare il legame con la propria gente. Un Giorno per la nostra città è alla seconda stagione e vede il patrocinio dell'Aic, dell'Aiac e dell'Anci, e prevede che ogni società dedichi un giorno al mese al territorio, da novembre a marzo, impegnandosi a realizzare iniziative a favore dell'infanzia, terza età, dei diversamente abili, per il decoro urbano e l'educazione civica.
Da quest'anno la novità dell'integrazione sociale.

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