Libia: Omega,Ordine dei giornalisti, Co-mai e Amsi uniti per soluzioni di pace duratura, per la solidarietà e la libertà di espressione
Foad Aodi: 15 mila siriani sono tornati in Siria sin da luglio. Più di 2000 libici, invece, a bordo dei barconi hanno lasciato la Libia . Si è anche registrato il 50 per cento in più di abbandono scolastico da parte dei bambini dello Yemen .
 
(ASI) Si terrà il prossimo giovedi 17 gennaio , presso il  Circolo della Marina di Roma, il convegno : “ Libia, ieri , oggi domani”, organizzato dall’ Osservatorio Mediterraneo di Geopolitica e Antropologia (Omega).  L’incontro, organizzato con la collaborazione dell’ ordine dei giornalisti di Roma e patrocinato dalla “ Comunità del Mondo arabo in Italia” ( Co-Mai), dal Movimento Internazionale “ Uniti per Unire e dall'associazione  medici di origine straniera (Amsi)”, sarà moderato dall’ ambasciatore Mario Boffo. Le relazioni saranno tenute dal prof. Roberto Aliboni, dal prof. Germano Dottori, dal dott Luigi Maccagnani e dai giornalisti Alberto Negri ed Ugo Tramballi. L’ Ammiraglio Enrico La Rosa, presidente  di Omega , ha affermato che sarà un occasione per “ offrire ai lettori del nostro periodico, , la prima delle criticità che OMeGA proporrà in questa prima metà del nuovo anno, la Libia. I relatori saranno di grande statura, sicuramente competenti, ed il tema ha per noi italiani un interesse politico enorme. Soprattutto, la dimostrazione inequivocabile del fallimento delle politiche sovranazionali, delle Nazioni Unite, dell’Europa, dell’Unione Africana. Incapaci di affrontare efficacemente e risolvere crisi come quella libica, quella yemenita, quella palestinese, quella mesopotamica, quella curda. Troppi morti: in mare, nei campi di raccolta dei profughi, nell’attraversamento del Sahara, e l’impressione è che l’interesse generale sia piuttosto basso”. La Rosa ha anche sottolineato anche il successo inerente alle adesioni all’ iniziativa : “ La Libia, punto nodale di temi come emigrazione idrocarburi, guerra, diritti umani, terrorismo, non poteva non richiamare molto pubblico, costringendoci a chiudere le iscrizioni anzi tempo. Richiamo enorme anche per i giornalisti in formazione, che saranno numerosissimi in sala. Prossimamente sarà la volta dell’area mediorientale, dove i misfatti sono davvero tanti e tantissima la sofferenza e l’intreccio di intrighi ed interessi individuali e non sempre solidali”. Interverrà in apertura del Convegno il fondatore della Co-mai  e dell’Amsi  prof. Foad Aodi insieme a Nicola Lofoco, portavoce del movimento  Uniti per Unire, dove Aodi presenterà ed illustrerà la tragica situazione sanitaria e umanitaria presente in  ,Libia  Siria e Yemen . “ Siamo passati dalla speranza dei primi giorni della  primavera araba, dove sognavamo per i nostri paesi  democrazia, libertà, stabilità e pace,  ad una cocente delusione piena di sofferenza. La distruzione ,la morte e la tremenda situazione sanitaria ed umanitaria presente in Libia ,Siria e Yemen- dichiara Aodi- sono casi in cui abbiamo alcuni importanti dati  forniti, come sempre, dall'inizio dei conflitti dai nostri medici locali già laureati in Italia ;
Da luglio più di 15 mila rifugiati siriani sono tornati in Siria dai confini libanesi e Giordani. Si sono ridotte del 50 percento le partenze dalla Siria, e la gente conferma la sua volontà di non voler lasciare le proprie case solo per l’ emergenza inerenti alla guerra .
Più di 2000 libici hanno lasciato la Libia percorrendo il mare nell'arco del 2018. Tutte, secondo fonti locali, dirigendosi verso l’Italia, paesi arabi e l’Europa.
La situazione drammatica e dimenticata dello Yemen, dove si registrano  quotidianamente tanti bambini morti a causa della fame e degli scontri armati.  Si registra un aumento del più del 50 per cento dell’ abbandono scolastico in tutte le  zone di conflitto .
Infine Aodi rivolge un pensiero per la partita di questa sera che si terrà in Arabia Saudita tra Juventus e Milan. Aodi  auspica che lo sport e il calcio possano essere un volano in favore dei diritti umani e dell’ eguaglianza tra donne e uomini, per far conoscere di più le culture e le usanze dei nostri paesi di origine con chiarezza e senza pregiudizi e confusione nei confronti delle culture , delle usanze  e delle donne dei paesi del mondo arabo,i quali  sono in tutti 23. I Paesi musulmani, invece,  sono più di 50.

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