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Forza Nuova, la canzone Bella Ciao non è corretto inserirla nel programma didattico
 (ASI) Il D.Lgs 16 Aprile 1994 n. 297 - Parte I, Norme Generali, Formazione della personalità degli alunni e libertà di insegnamento, all’articolo 1 dichiara: “[…]ai docenti e' garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente.” Articolo interpretato alla lettera in un istituto comprensivo di Parrano (TR) dove la maestra di musica inserisce nel programma di un evento didattico Bella Ciao.

Il fatto è segnalato da Irma Trombetta Marzuoli, imprenditrice e consigliere comunale di Parrano per Forza Nuova, che ha una figlia presso la scuola Sante de Sanctis.

Secondo Marco Petrelli, segretario prov. di Forza Nuova, “ è presumibile che la docente abbia trascurato l’art. 2 del decreto: L'esercizio di tale libertà e' diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni . Peraltro risulta alquanto difficile proporre a dei bambini una dissertazione storica sulla guerra civile in Italia, 1943 – ’45”.

Il dirigente richiama ad un concetto di ‘neutralità’ del luogo scolastico, nel nome di un’ educazione al senso critico e al pluralismo.

“E’ singolare come l’appello alla neutralità della Scuola avvenga per un crocefisso appeso al muro (simbolo non solo di fede ma anche di un’ identità storica e culturale dell’intera Europa) e non per una canzone che, tutti sanno, fu elaborata negli anni cinquanta dal PCI, sulle note di un inno delle mondine venete e che pertanto ha poco a che spartire con la Resistenza”.

Quale la proposta di Forza Nuova? “Ci sono mille altri brani da far ascoltare e cantare ai bambini per educare la loro sensibilità musicale, senza per forza dover scegliere qualcosa di circoscritto ad un contesto così prettamente ideologico”.

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