Veneto, Istituto Friedman: “Legge sul gioco buona, ma divieto e vetrofanie e Pos sono autogol”

(ASI) Venezia - “La Legge della Regione Veneto, sulla prevenzione e cura del disturbo da gioco d'azzardo patologico, è senza dubbio nell’insieme una buona norma, vi sono però delle evidenti discrasie, che secondo noi andrebbero corrette anzitutto negli interessi dei cittadini.

Tutta la parte riguardante l’uniformità territoriale degli orari delle attività di gioco, nostra grande battaglia, è stata recepita, così come la valorizzazione e l’obbligatorietà di prevenzione e formazione. Sono passi avanti importanti, ma non possiamo non evidenziare come sia del tutto contro ogni principio affermato fino ad oggi, la disposizione che vieta alle sale di tenere le vetrofanie sulle loro facciate o i pos per i prelievi. Le vetrofanie, dalle quali era già stata prevista la rimozione di immagini o scritte pubblicitarie, sono garanzia per i minori e per i giocatori occasionali di non essere attratti dalla vista delle slot, così come sono garanzia di sicurezza per il locale, nonché utile deterrente per rapine o furti. Non comprendiamo infatti questa disposizione. Così come, in un periodo in cui si vuole addirittura tassare il contante e spesso le attività di gioco sono state accusate di essere luoghi dove si pratica il riciclaggio di denaro nero, non comprendiamo la misura che prevede la rimozione del pos per i prelievi, unica garanzia della tracciabilità alla fonte del denaro che viene giocato. Ribadendo che nell’insieme la norma è ispirata da uno spirito equilibrato e corretto, non possiamo che auspicare vengano corrette quanto prima questi due evidenti errori non in linea con lo spirito del legislatore” - Cosi Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto liberale Milton Friedman.

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