Ddl sanità sulla responsabilità professionale dei medici approvato al Senato. Codici: "Una legge dai medici contro i cittadini malati"

codici(ASI) "In Italia le buone notizie non hanno mai fine: approvato al Senato il Ddl sulla responsabilità professionale dei medici, con soddisfazione della Lorenzin ovviamente. Certo che potevamo aspettarci in merito ad un Ddl scritto e pensato da ex esponenti della classe medica per la stessa, ampiamente rappresentata nelle nostre Camere.

Siamo arrivati a raggiungere il picco dei professionisti della salute presenti in Parlamento due anni fa, quando si raggiunse il numero di ben 73 fra medici, infermieri e farmacisti.

Si può parlare di vero e proprio 'Partito della Sanità' altro che lobby, basti pensare ai relatori: il Senatore Bianco relatore del Ddl al Senato, è l’ex Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Federico Gelli, relatore del Ddl #Salvamedici alla Camera, è medico specializzato in sanità pubblica.

L’Associazione Codici chiede un Servizio Sanitario Nazionale al servizio dei pazienti, non dei medici.

I dati registrati evidenziano un quadro sempre più allarmante che si inserisce in un contesto sociale in cui il sistema sanitario è continuamente messo in discussione da casi di malasanità, strutture ospedaliere carenti, difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria e un incremento vertiginoso della spesa sanitaria privata rispetto a quella pubblica, a causa dei tempi delle liste d'attesa e della scarsa fiducia nei medici.

Tra l’altro la soddisfazione degli addetti ai lavori e del Ministro è ampiamente motivata dal fatto che è una buona legge per gli operatori e li tutela ampiamente, e questo è fuor di dubbio. Il Ministro afferma che il cittadino vedrà “garantito il proprio diritto ad essere risarcito”, ovviamente solo nel caso in cui riesca a produrre egli stesso le prove in caso di danno, non ci pare un dettaglio da poco.

Codici continuerà a tutelare i cittadini attraverso la Campagna contro la malasanità “Indignamoci”, resa indispensabile dalle continue segnalazioni che ci pervengono: http://codici.org/indignamoci.html ".  E' quanto dichiara con una nota l'ufficio stampa dell’Associazione Codici.

Continua a leggere