Libia: M5S, caro Minniti era Gheddafi è finita. Con Serraj il baciamano non funziona "Riferisca alle camere i termini dell'accordo raggiunto. Cosa darà l'Italia?"

(ASI) Roma - "Ieri il ministro Minniti, al termine della sua visita in Libia, ha affermato di aver concluso un accordo per mettere fine ai flussi migratori. Ora è bene che Minniti chiarisca però ogni dettaglio dell'intesa alle camere.
Ci spieghi anche in cosa consiste questo accordo, visto che a quanto pare dal governo di Tobruk non arrivano certo rassicurazioni, men che meno dal generale Haftar. Insomma, in Libia non c'è più Gheddafi né una figura in grado di unificare le diverse fazioni, allo stesso tempo Serraj non vanta un ampio consenso e Minniti dovrebbe sapere che con lui il baciamano non può funzionare. Ecco perché stentiamo a comprendere la natura dello stesso accordo e le possibilità che questo possa avere un'efficacia". Lo dichiarano, in una nota congiunta, deputati e senatori M5S delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. "A leggere il Times di oggi, che cita fonti governative italiane, l'Italia avrebbe offerto alla Libia droni e radar, insomma fornitura di attrezzature e addestramento, ma anche un'azione ai confini del deserto libico. E' vero? Non lo è? Si tratta di un allargamento della cosiddetta "missione Ippocrate", o missione Ipocrita che suona meglio? Stiamo mettendo lo scarpone in Libia un'altra volta? E con quali garanzie?", si chiedono i parlamentari. "E' importante saperlo, dal momento che - leggiamo sempre sui giornali - sembra ci sia anche l'intenzione di riaprire la nostra ambasciata a Tripoli dopo due anni. Saremmo i primi a riportare i nostri diplomatici nel Paese, il che comporta un bel rischio anche per l'incolumità degli stessi diplomatici. Come pensa di affrontarlo il governo questo rischio? Cosa sta pianificando?".

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