L’Argentina si getta nelle braccia di Milei

(ASI) A sorpresa, ma non troppo, l’ultraliberista ed ultratlantico Javier Milei è il nuovo presidente dell’Argentina. Il leader di La libertà avanza (Lla) ha ottenuto il 55% dei consensi, battendo l’esponente peronista Sergio Massa, attuale ministro dell’Economia.

Non appena sono stati diffusi i primi dati Massa ha riconosciuto la sconfitta sottolineando: “Voglio dirvi che ovviamente i risultati non sono quelli che ci aspettavamo. Ho parlato con Javier Milei per congratularmi e augurargli buona fortuna perché è il presidente che la maggioranza degli argentini ha scelto per i prossimi quattro anni”.

A pesare sull’esito finale del voto sia la difficile situazione economica che sta vivendo il paese, e di cui Massa è considerato uno dei responsabili, sia la vittoria schiacciante ottenuta da Milei nella provincia di Cordoba.

A complicare il lavoro di Milei, che aveva promosso la totale privatizzazione di sanità ed istruzione e l’abolizione della Banca centrale un parlamento che non gli permette una maggioranza assoluta.

Alla camera, la coalizione di centrosinistra Unione per la patria (Up) di Massa ha eletto 108 dei 257 deputati, contro i 38 de La libertà avanza (Lla). I vertici del partito stanno peraltro esaminando la possibilità di fare gruppo unico con parte dei 93 deputati eletti dalla coalizione conservatrice Insieme per il cambio (Jxc), almeno quelli legati ai nuovi alleati di Milei: l’ex presidente, Mauricio Macri, e l’ex ministro della Sicurezza nonché candidata del centrodestra giunta terza al primo turno, Patricia Bullrich. Al Senato, Up vanta 33 seggi contro i 24 di Jxc e i 7 di Lla.

Fabrizio Di Ernesto -  Agenzia Stampa Italia

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