Intervista ASI con l'Ambasciatore Taalas: " Tra Italia e Finlandia grandi opportunità per collaborazioni economiche"

(ASI) Per le interviste esclusive di Agenzia Stampa Italia abbiamo incontrato Sua Eccellenza Janne Taalas, ambasciatore della Repubblica finlandese in Italia. Con il rappresentante diplomatico di Helsinki abbiamo analizzato i rapporti economici tra i nostri due paesi, parlato delle peculiarità del paese nordico e della diffusione della cultura finlandese in Italia, attraverso il Kalevala ma non solo. 

Con il dottor Taalas abbiamo parlato anche di Europa e di austerità, aspetti che accomunano i nostri due Paesi.

-Il 2017 è un anno molto importante per la Finlandia; ricorre infatti il 100simo anniversario della vostra indipendenza. Cos’era il vostro paese 100 anni fa e cos’è la Finlandia oggi?

La Finlandia ha ottenuto l’indipendenza 100 anni fa ma la nostra storia è più antica. Abbiamo molte istituzioni che hanno più di 100 anni. La nostra cultura è quella nordica, ad esempio per quanto riguarda il rispetto per l’ambiente, il senso civico e questo per noi è molto importante. Abbiamo un forte legame con la natura ma al tempo stesso siamo protagonisti nell’hi-tech. Siamo una società con un forte senso di responsabilità e solidarietà. L’unico aspetto che ci differenzia dai paesi nordici è che siamo l’unico paese della regione che fa parte dell’Euro-zona; da questo punto di vista siamo più vicini all’Italia che ai paesi scandinavi.

-Da alcuni anni la Finlandia sta attraversando un periodo di incertezza economica. Fino al 2015, ai segnali di ripresa si erano alternati periodi di forte contrazione. L'anno scorso, invece, il PIL è tornato a crescere dell'1,6%, perfino al di sopra delle stime iniziali, ferme all'1,1%. Eppure, gli analisti sono ancora divisi sul futuro. L'economia finlandese riuscirà ad uscire definitivamente dalle secche del passato a queste condizioni o è necessario un cambio di passo in Europa rendendo più elastici i rigidi vincoli dell'austerità?

È vero lo scorso anno la Finlandia è tornata a crescere, gli ultimi rapporti del ministro dell’Economia dicono che il paese è cresciuto dell’1,2%, ma ci sono altri rapporti che per maggio indicano una crescita anche superiore al 2%. Io credo che per la Finlandia, così come per l’Italia e l’Europa in generale, sia importante aumentare la produttività, questo credo sia la chiave per una crescita più veloce. Io credo che l’Europa si dovrebbe concentrare sulle riforme strutturali per aumentare la crescita.

-Nonostante il debito pubblico sia ampiamente sotto controllo, nel 2015 il debito privato in Finlandia ha raggiunto un picco piuttosto alto, come in altri Paesi del Nord Europa, pari al 213,68% del PIL. Dall'altro lato, però, sappiamo anche che la Finlandia dispone di aziende molto importanti con un know-how di altissimo livello. Com'è la situazione oggi in termini di sostenibilità? Resta alta la fiducia di investitori e consumatori?

C’è fiducia intorno alla Finlandia, è vero che abbiamo un forte debito pubblico, ma va anche detto che il debito privato è cresciuto velocemente, io credo che siamo poco sopra la media europea. Nel nostro paese ci sono molte persone che vogliono comprare casa creando così un debito legato agli immobili; va poi considerato che la ricchezza e il welfare sono cresciuti più del debito pubblico. Ci sono molti mezzi per ridurre il debito, non abbiamo grandi preoccupazioni per il futuro.

-Negli ultimi anni l’Europa orientale ha fatto registrare un forte avvicinamento alla Nato in chiave anti russa. Voi pur confinando con la Russia non fare parte dell’Alleanza atlantica pur avendo aderito al Partenariato per la pace o Partnership for Peace. Qual è la vostra posizione in merito a questa ripresa della contrapposizione tra Nato e Russia?

Noi abbiamo buoni rapporti con tutti i nostri vicini. Noi ci vediamo come un fattore di stabilità. Sicuramente la situazione sul Mar Baltico è molto tesa e speriamo che in futuro tutto si normalizzi. La Russia ha tutte le capacità necessarie per fare il primo passo e far scemare le tensioni nella regione.

 

-La Finlandia vanta un tasso di alfabetizzazione prossimo al 100% ed il vostro sistema scolastico è tra i migliori secondo l’Ocse. Quanto sono importanti nel vostro paese la cultura e l’istruzione?

Per noi la cultura è molto importante, la musica finlandese, sia moderna che classica, è molto conosciuta. Abbiamo una società che produce una gran varietà di cultura. Abbiamo una letteratura molto importante, quest’anno avremo un ruolo molto importante al Pisa book festival ed avremo l’occasione di mostrare al pubblico molti scrittori importanti. Abbiamo poi una grande tradizione legata al cinema; poche settimane fa qui a Roma si è svolto il Nordic film fest in cui abbiamo potuto far conoscere al pubblico italiano molti attori e registi interessanti. Abbiamo una cultura molto vivace.

-In Italia esiste un gran numero di studiosi e di appassionati del Kalevala, il poema nazionale finnico. Addirittura la prima traduzione integrale di quest’opera risale al 1910. Secondo lei a cosa è dovuta questa passione?

Devo dire che in questo non siete gli unici al mondo. Molto è legato alla figura di Tolkien, l’autore del Signore degli anelli, che conosceva bene il Kalevala e la nostra lingua e per creare la lingua degli elfi si è ispirato proprio al finlandese. Ci sono molte storie del Kalevala che lui ha riportato nei suoi libri. C’è poi una grande differenza tra il Kalevala e il resto della mitologia nordica e germanica, il nostro è un libro non bellicoso, ma non di pace mentre gli altri, ad esempio il Beowulf, sono più legati alla guerra ed alla violenza. C’è un forte richiamo alla magia che piace molto ai finlandesi ed agli italiani ma non solo. Ma fa piacere che gli italiani siano così interessati al nostro poema epico ma non sono i soli. Ci sono appassionati in tutto il mondo. Due settimana fa ho visto alla Biennale di Venezia nel nostro padiglione riferimenti al Kalevala. Per noi è molto importante e capisco gli italiani che amano questo libro.

-La revisione della politica di austerità nell'Eurozona è uno dei temi centrali che potrebbe accomunare la Finlandia ai Paesi dell'Europa meridionale, e all'Italia in particolare, per cercare di fare fronte comune e rilanciare la crescita in tutto il Continente. Quali sono, più in generale, le relazioni tra Roma e Helsinki? Quali i settori di maggior successo nell'interscambio commerciale bilaterale?

I nostri due paesi hanno entrambi un’economia industriale. La nostra economia è simile a quella italiana, anche noi produciamo navi ed automobili e questa è una base su cui poter collaborare. Un esempio emblematico in tal senso è rappresentato dagli yacht della Sunborn, una sorta di Rolls-Royce dei mari, prodotti in Finlandia da un’azienda italiana. A Trieste opera una società finlandese che produce motori. Questa collaborazione porta vantaggi ad entrambi i paesi su prodotti che vengono venduti in tutto il mondo. Ci sono molti progetti, a breve grandi opportunità potrebbero aprirsi nel settore della connettività delle auto. Sappiamo che in futuro le automobili saranno sempre più connesse alla rete e questo può aprire collaborazioni tra i nostro know-how e la vostra esperienza nel settore automobilistico. Ci sono grandi possibilità per nuove cooperazioni tra italiani e finlandesi. Ci sono molti interessi comuni.

-Cosa pensano i finlandesi dell’Italia e qual è a suo parere l’opinione degli italiani sul suo Paese?

I finlandesi amano l’Italia, mi sembra chiaro. Ogni anno 200 mila finlandesi si recano per turismo in Italia, può sembrare una cifra non altissima si tratta di circa il 3% della nostra popolazione, è come se un milioni di italiani si recasse ogni anno in Finlandia. I finlandesi amano l’Italia per la cultura, la lingua, il cibo. L’Italia è molto importante per noi, ci sono moti voli diretti. Negli ultimi anni è cresciuto anche il numero di italiani che si reca da noi, sia per il turismo legato a Babbo Natale, sia per visitare la Lapponia in generale, credo che l’aumento dei turisti italiani sia introno al 9%. Gli italiani amano la nostra natura, vogliono vedere l’Aurora boreale, non è un turismo solo stagionale.

Ettore Bertolini - Fabrizio Di Ernesto - Edoardo Desiderio -Agenzia Stampa Italia

 

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