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“YES ROCK, NOT SPREAD”  Una condizione sociale a misura d’uomo: per il merito, la democrazia e contro tutte  le mafie in ogni loro forma e variante concettuale

(ASI) Palermo - Sarà il palco dell’Auditorium “Giuseppe Di Matteo” (il bambino sciolto nell’acido dalla mafia), a Brancaccio, via S. Ciro 15, ad accogliere il concerto dei “Malatempora”, il prossimo 27 dicembre con inizio alle ore 21,00. Ingresso libero. Il tema, l’argomento, il titolo sono impegnativi e i Malatempora ne sono consapevoli: «Sappiamo benissimo – spiegano -  che in inglese si sarebbe dovuto dire choose rock, not spread. Ma così l’impatto è più immediato, ci scuseranno i puristi della lingua inglese. In secondo luogo abbiamo scelto Brancaccio, un Auditorium gestito dalla II Circoscrizione e dal Centro Padre Nostro, proprio per conferire una cifra simbolica ulteriore al sottotitolo. Infatti l’artista, ogni artista, dovrebbe tenere sempre presente l’impegno sociale dell’arte (di tutte le arti), ed è proprio quello che intendiamo fare noi con la nostra musica. Un inno alla musica e una fiera opposizione a tutte le mafie – continuano - da quelle che sparano coi kalashnikov, a quelle dei colletti bianchi, da quelle che si muovono attraverso l’alta finanza (ecco perché “not spread”), a quella di “certa” politica politicante, compresa quella di chi, voltandosi dall’altra parte, indirettamente, rende forte le mafie in ogni loro forma e variante concettuale. In fondo nell’evoluzione semantica – concludono -  col termine mafia oggi si intende qualsivoglia gruppo di potere al cui interno vigano regole di appartenenza, fedeltà assoluta, omertà, sottomissione a dei capi riconosciuti come tali dai propri sodali e raggiungimento di illeciti obiettivi comuni. Gli esempi potrebbero moltiplicarsi a dismisura lungo l’asse semantico».

I Malatempora eseguiranno dei loro brani inediti, alcune cover di autori quali De André, Don Backy, Battisti, Franco Simone e concluderanno la serata, come consuetudine con “Ennezeta”, canzone dedicata al loro amico-tastierista Norman Zarcone, scomparso nel 2010 a seguito di un lacerante gesto di protesta contro le baronie universitarie.

 

 

 

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