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La Luiss esalta il libro Pupi d’Italia di Antonio Palazzo.

(ASI) Bisogna imparare a distinguere i corleonesi, “decine di delinquenti avidi e coordinati tra loro”, dai Corleonesi, “migliaia di siciliani che hanno reso ricca con la loro vivacità d’ingegno la Sicilia”. Tra questi si distingue il professor Antonio Palazzo, palermitano di nascita, ma Corleonese d’origine, che oltre a essere uno dei più autorevoli civilisti europei è l’autore del romanzo/saggio Pupi d’Italia. Giovedì 17 maggio alla Luiss, il libro è stato presentato all’interno del convegno “Terra, lavoro e mafia”.

Organizzatore e coordinatore dell’incontro è stato l’allievo più giovane di Palazzo, Daniele Corvi, attualmente docente di diritto del lavoro artistico presso il Luiss creative business center. Per rendere omaggio al vecchio maestro, Corvi ha chiamato un parterre d’eccezione a cominciare dalla quartetto luissino, costituito dai professori Robero Pessi, Attilio Zimatore, Giampiero Proia e Angelo Carmona.

Il primo che ricopre anche la carica di prorettore alla didattica ha esposto una completa ricostruzione dell’opera, pregna di riferimenti storici e letterari, soffermandosi sulla vena pessimistica dell’opera e sulla contrapposizione tra chiddi novi e passati, cioè tra vecchi e nuovi mafiosi.

Zimatore, noto civilista ex Commissario straordinario della Cirio si è distinto per un’ampia e interessantissima relazione sui contratti agrari, le cooperative e tutti i richiami di natura civilista contenuti all’interno del libro; Proia ha reinterpretato i concetti di diritto del lavoro e portandoli all’attualità; mentre Carmona, commosso dal libro, poiché anche lui è siciliano e coetaneo di Palazzo, partendo da alcuni suoi ricordi sulla mafia ha sottolineato il rapporto mafia-politica, mettendo in risalto il flusso economico che coinvolge queste due facce della medaglia che sembrerebbero così distanti eppure sono così vicine. Stesso aspetto sottolineato dall’onorevole Gabriella Carlucci che ha pungolato il professor Palazzo sui possibili rimedi che si potrebbero applicare la Sicilia, ma il professore, rimarcando un certo “pessimismo”, cui si è associato anche Carmona, ha sostanzialmente detto che purtroppo mafia e politica sono aspetti da molto tempo estremamente connessi. A tal proposito Palazzo ha voluto ricordare i suoi scomparsi amici, i giudici Falcone e Borsellino e anche il sindacalista Placido Rizzotto, altra vittima della mafia che saranno commemorati con funerali di Stato alla presenza del Presidente della Repubblica Napolitano rispettivamente il 23 maggio a Palermo e il 24 a Corleone.

Corvi ha poi ricordato le persone che si sono finora complimentate con Palazzo, tra questi il sottosegretario Mazzamuto, il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Pietro Laffranco e il Presidente Antitrust Pitruzzella (non intervenuti per impegni istituzionali) e anche le testate del Corriere della Sera, del Messaggero e di Civiltà cattolica. L’aula gremita, attenta si è congedata con un lunghissimo applauso, sintesi della grande riuscita dell’evento e per omaggiare la straordinaria figura di Antonio Palazzo.

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