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Scienza. Ricerca, Elisabetta Bonvino di Roma Tre: "L'intercomprensione permette lo sviluppo di competenze"

(ASI) Roma -  "Intercomprensione e Eurom5 : Che cosa sono?" Questo il titolo del workshop che avrà luogo  oggi  17 maggio all'Università di Roma Tre sull'intercomprensione, il fenomeno spontaneo di comprensione reciproca tra parlanti di lingue affini.

Elisabetta Bonvino, ricercatrice presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'ateneo capitolino, sarà fra i relatori ed è uno degli autori del manuale "*EuRom5. Leggere e capire 5 lingue romanze " (€ 29,90), "pensato - dice a www.fattitaliani.it - per essere utilizzato da apprendenti e insegnanti di tutte le lingue e in ogni sezione le lingue sono tutte presenti simultaneamente... nell'ottica dell'intercomprensione. Il manuale è accompagnato da un sito www.eurom5.com che contiene i materiali didattici e l'audio dei testi". L'intuizione della metodologia si deve a Claire Blanche-Benveniste e negli studi del settore "Un ramo ha sviluppato - prosegue - anche l'intercomprensione fra lingue non imparentate. I "ponti" lessicali e di altra natura tra l'inglese e le lingue romanze sono molti. Ci sono studi che partendo dalle lingue romanze vanno verso l'inglese e altre lingue germaniche o di altre famiglie". Ma c'è una lingua obiettivamente più difficile delle altre? "Gli italiani - *risponde Bonvino* - appena iniziano il percorso percepiscono come più distanti il portoghese e il catalano. Poi si rendono conto che hanno maggiore difficoltà in francese. Tutte le difficoltà però vengono superate grazie al lavoro simultaneo con tutte le lingue. Il rumeno, che non fa ancora parte della nostra metodologia, è senz'altro la lingua romanza che pone più problemi, anche perché il suo lessico è fortemente influenzato dalle lingue slave".

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