(ASI) Dopo ogni guerra restano solo macerie e silenzi. L’umanità continua a dimenticare che la forza non sostituisce la ragione. Ogni guerra si conclude con la stessa parola: pace.
Una parola che dovrebbe significare speranza, ma che troppo spesso arriva come un epilogo doloroso, pronunciata quando ormai è rimasto solo il rumore del silenzio. Dietro gli accordi e le strette di mano, restano le città distrutte, le famiglie spezzate, i bambini senza futuro. E allora ci si chiede se davvero servano centomila morti per ritrovare la voce del dialogo. La storia ci risponde da secoli, sempre allo stesso modo. Ogni conflitto nasce dalla stessa illusione: che la forza possa risolvere ciò che la ragione non riesce a comporre. Ma la guerra non è mai una soluzione: è la prova più evidente del fallimento dell’umanità. È la dimostrazione che, nonostante il progresso, la tecnologia e le lezioni della storia, l’uomo continua a cedere alla follia del potere, all’orgoglio alla paura del confronto. Dietro le bandiere e le strategie, dietro le giustificazioni politiche o religiose, resta una verità semplice e imbarazzante: la guerra è una sconfitta per tutti. Non c’è gloria nel sangue, né vittoria tra le rovine. Ogni volta che una guerra finisce, la pace arriva troppo tardi, quando le voci dei morti non possono più essere ascoltate. I leader firmano accordi, i generali tornano alle loro case, ma chi ha perso tutto — i civili, le famiglie, i bambini — resta a ricostruire ciò che la follia ha distrutto. Tocca a loro ricominciare, rimettere insieme ciò che le bombe hanno spezzato, provare a credere ancora in un futuro che non doveva essere cancellato. Il vero coraggio non è combattere, ma evitare di combattere. La vera intelligenza non è dominare, ma comprendere. Finché non si capirà che la pace non si conquista con le armi ma con la ragione, l’umanità continuerà a ripetere gli stessi errori, convinta che la forza possa dare sicurezza. Ma la storia insegna l’opposto: la violenza genera solo altra violenza, e la pace, quella vera, nasce soltanto quando l’uomo smette di credere nel potere della distruzione
Salvo Nugnes
*immagine generata da a.i. microsoft copilot.


