"Operazione Manhattan" della X Mas a Monfalcone
(ASI) Monfalcone (Go) - "Operazione Manhattan" è l'ultimo romanzo ucronico (edito con "Tabula Fati" di Marco Solfanelli) da Riccardo Scagnoli, scrittore e giornalista free lance, specializzato nella letteratura fantastica, noto anche come saggista di tematiche storiche e sociali.                                                          
 
Il romanzo di Scagnoli sul piano progettato, ma mai realizzato realmente dalla X Mas, come scritto anche sul memoriale del suo comandante il Principe Junio Valerio Borghese, di attaccare il porto di New York, sarà presentato Mercoledì 20 dicembre 2023, presso il Nuovo Albergo Operai di Monfalcone in un convegno da me moderato di storia e scienze politiche dal titolo "La X Mas a difesa della italianità e dell'Onore di Trieste, Gorizia e della Venezia Giulia" (h 18.00 - Ingresso Libero), organizzato dalla Casa Imperiale di Roberto d'Amato e dall'Ordine Nobiliare di San Nicola.
 
Sull' "Operazione Manhattan", ovvero sul progettato attacco al porto di New York da parte della X Mas, va detto che Benito Mussolini, già ad inizio del 1942,  con la fresca dichiarazione di guerra agli Stati Uniti d'America (11 dicembre 1941), diede l'ordine di mettere a punto un attacco notturno e spettacolare al porto di New York e affondare più navi possibili. 
L'attacco era previsto a fine dicembre del 1943, anche per terrorizzare l'opinione pubblica americana, avvertire Churchill e impressionare Hitler; solo l'armistizio ( di fatto una resa incondizionata dell'Italia agli Alleati), impedì il compimento di una missione audacissima e segretissima di cui era responsabile il Principe Junio Valerio Borghese, comandante della X Flottiglia Mas che aveva già messo a segno clamorosi colpi vittoriosi come quelli ad Alessandria d'Egitto, Suda, Malta e Gibilterra. 
Dell' "Operazione Manhattan" scrive così il comandante Borghese nel suo libro di memorie sulla Decima Flottiglia Mas: "Gruppi di nostri sabotatori navali, compiuto il faticoso tirocinio, erano in viaggio per raggiungere i porti neutrali a cui erano assegnati; alcuni, che già vi si trovavano, stavano organizzando, con ogni cura per non tradire la copertura sotto cui erano celati, le azioni di offesa al traffico navale nemico, in settori in cui questo era stato finora indisturbato. Dopo un anno di prove ed esperienze condotte sul lago d’Iseo dal sottotenente di vascello Massano, ad alcune delle quali avevo partecipato, era stato messo a punto il sommergibile d’assalto, il “CA”, adattandolo alle sue nuove funzioni; contemporaneamente a Bordeaux, ove frattanto il comando della base dei nostri sommergibili atlantici era stato assunto dal capitano di vascello Enzo Grossi, si erano concretizzate le possibilità, da noi sperimentate, di servirsi di un sommergibile oceanico per il trasporto del “CA” in vicinanza della base nemica".
 Il principe Borghese ha precisato infine che "Due operazioni erano in preparazione...un attacco contro New York, risalendo col “CA” l’Hudson fino al cuore della metropoli; l’effetto psicologico sugli americani, che non avevano ancora subito alcuna offesa bellica sul loro territorio, superava di gran lunga, nel nostro proposito, il danno materiale che si sarebbe inflitto. L’altra operazione prevedeva un attacco contro l’importante piazzaforte inglese di Freetown (in Sierra Leone), sede della squadra navale del Sud-Atlantico".
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia 

Continua a leggere