(ASI) L’Inter vince grazie al solito Lukaku, ma il gioco latita e i tiri in porta anche. In Ucraina servirà ben altra prestazione. Eriksen e Vidal sotto tono. Inzaghi aveva in pugno la gara ma le sostituzioni hanno favorito il Napoli. Barba e capelli per tutti. I nostri barbieri più agguerriti che mai.

 

Inter, ancora no...

Lenta, compassata, prevedibile. Un’Inter per nulla brillante riesce a vincere - e vorremmo vedere - contro un Genoa vestito di poco o nulla. Un possesso palla sterile soprattutto nel primo tempo ed una successiva ripresa che ha visto i nerazzurri trionfare grazie al solito Lukaku. D’Ambrosio l’ha chiusa, ma questo Genoa non l’avrebbe riaperta neanche se avesse giocato due anni. Conte dovrà inventarsi qualcosa in più per evitare di cadere in prestazioni letargiche. Lukaku ha svegliato la bella Beneamata nel bosco, ma è lecito attendersi qualcosa in più da tutti. Da salvare, solo i tre punti. Preziosi, visto il ritardo in classifica.

Eriksen e Vidal, se ci siete, battete un colpo

Eriksen - che a noi piace - ha ricordato Robert Prytz, centrocampista di Atalanta e Verona che fece sognare - si fa per dire - il calcio italiano sul finire degli anni ‘80. Poca roba, a Genova. Vidal girava a vuoto, ma essendo un pupillo di Conte, gode di una specie di immunità che fatichiamo a comprendere. Nainggolan non meriterebbe una chance dall’inizio?

Inzaghi a ripetizione di... lettura

Il Benevento aveva in pugno la gara contro il Napoli, poi le sostituzioni di Inzaghi - fuori Caprari e Dabo - hanno indirizzato la partita verso la squadra di Gattuso. Il Benevento si è lasciato schiacciare, e gli azzurri l’hanno portata a casa. Pippo ha le potenzialità per diventare un ottimo allenatore, ma la lettura di qualche partita lascia ancora a desiderare.

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