(ASI) «I vescovi e la Chiesa italiana tutta non smettano di farsi portavoce dei nostri fratelli perseguitati». È questo l’auspicio di Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che il 15, 16 e 17 gennaio ha incontrato le Conferenze episcopali di Umbria, Piemonte-Valle d’Aosta e Lombardia nel corso delle rispettive riunioni plenarie.

«Ho notato con piacere il grande interesse e la conoscenza del fenomeno da parte dei vescovi – ha commentato Monteduro, che nei mesi scorsi ha incontrato altre Conferenze episcopali regionali - Il loro sostegno per noi è fondamentale, perché ci permette di penetrare nel tessuto cattolico italiano e portare avanti la nostra duplice missione: accrescere la consapevolezza che hanno i nostri connazionali della persecuzione anticristiana e al tempo stesso stimolare la loro generosità affinché ci aiutino ad alleviare le sofferenze dei tanti cristiani oppressi a causa della loro fede. Molte diocesi, già nelle prossime settimane, adotteranno iniziative che possano testimoniare solidarietà alle comunità cristiane sofferenti in tante aree del pianeta».

Nel corso delle diverse audizioni, Monteduro ha presentato l’opera della Fondazione pontificia, che da 70 anni sostiene la Chiesa in tutto il mondo e in particolare laddove essa è perseguitata o priva dei mezzi per adempiere alla propria missione evangelizzatrice. Il direttore di ACS-Italia si è ovviamente soffermato sulla situazione in Medio Oriente «dove oggi il nostro aiuto è determinante per permettere alla minoranza cristiana di sopravvivere». Tra i progetti più rilevanti, il piano di ricostruzione dei villaggi cristiani distrutti da ISIS nella Piana di Ninive in Iraq, cui ACS dedicherà la propria campagna di raccolta fondi quaresimale, e i continui aiuti in Siria, con una speciale attenzione ai bambini.

E' quanto dichiara in una nota ACS Italia ossia Aiuto alla Chiesa che Soffre.

 

foto: Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre.

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