(ASI) Siracusa – La pubblicizzazione dell’evento ha destato molto scalpore. La locandina, raffigurante Gesù Cristo con in mano un compasso, sta facendo da qualche giorno il giro del web.

Il Grande Oriente d’Italia ha organizzato, il prossimo 12 novembre a Siracusa, un convegno dal titolo: “Chiesa e massoneria. Così vicini, così lontani?”. L’iniziativa è stata criticata per la partecipazione, in qualità di relatori, di alcuni esponenti del mondo cattolico. Il vescovo di Noto monsignor Antonio Staglianò, diventato famoso per il richiamo durante le sue omelie e catechesi di canzoni di artisti come Marco Mengoni, Edoardo Bennato e i Nomadi, sarà presente all’evento. Non mancherà neppure monsignor Maurizio Aliotta, preside dello Studio Teologico San Paolo di Catania, ex membro del Consiglio di Presidenza dell’Associazione Teologica Italiana e segretario nazionale di quest’ultima.

Tutto ciò avviene nonostante la Santa Sede abbia ribadito più volte il divieto, per i fedeli e i consacrati, di diventare membri del mondo massonico. I principi con cui agiscono le associazioni di tale realtà, come affermato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nella Dichiarazione sulla Massoneria del 26 novembre 1983, “sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa”. Le persone che ne fanno parte – ha sottolineato il documento firmato dall’allora prefetto di quel dicastero – “sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione. Non compete alle autorità ecclesiastiche locali – ha concluso Joseph Ratzinger - di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio” differente dalla “Dichiarazione di questa S. Congregazione del 17 febbraio 1981”.

Marco Paganelli - Agenzia Stampa Italia

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