(ASI) Il Giappone celebra questa mattina, il primo bombardamento atomica della storia. Fu il 6 agosto del 1945, alle ore 8.15 che il bombardiere americano B-29 Enola Gay sganciò la bomba

atomica "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, poi tre giorni dopo, fu Nagasaki un altra città giapponese ad essere colpita con la bomba "Fat Man". I due bombardamenti causarono la morte di più di 200.000 persone, quasi esclusivamente i civili, mentre i sopravissuti riportarono sofferenze indicibili. Il 15 agosto dello stesso anno, il Giappone riconobbe la sua sconfitta nella seconda guerra mondiale.
In questa giornata di commemorazione come accade ogni anno, più di 60.000 persone si sono radunati al Memoriale della pace, vicino all'epicentro dell'attacco del 6 agosto 1945 a Hiroshima. Un minuto di silenzio è stato osservato alle ore 8.15, dopo il suono delle campane. Per la prima volta, un rappresentante statunitense ha partecipato all'evento, si tratta di Caroline Kennedy, l'ambasciatore degli USA in Giappone. Sono stati anche presenti, i sopravissuti all'attacco, i loro discendenti, i familiari delle vittime, i militanti per la pace e i rappresentanti di circa 90 paesi.

Tegno Tagne Honoré - Agenzia Stampa Italia

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere