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Perugia, 2 settembre 2011 - Nel ribadire quanto già affermato riguardo le dimissioni dell'ex Sindaco di Magione dal CdA di Umbra Acque si vuole in questa sede affermare quanto sia necessario scongiurare rivendicazioni di natura microterritoriale che ingenererebbero solo una guerrra tra poveri.

L'Alta Umbria ha diritto a una propria rappresentanza nel CdA di Umbra Acque ma deve vincere la partita sul terreno della politica non potendolo fare con la logica dei numeri. Come ricordato nella recente Assemblea il Sindaco di Perugia in maniera arrogante, con l'avallo dei suoi alleati socialisti, ha espresso un'unica lista unitaria preconfezionata e di dubbia legittimità. Per evitare infatti il ripetersi di queste situazioni di esclusione territoriale si dovrebbe inserire nel regolamento di elezione sia il criterio proporzionale sia la votazione in contemporanea di tutti i membri del CdA.. Il rischio infatti è che se l'Assemblea dovesse esclusivamente surrogare un membro il Sindaco perugino avrebbe buon gioco nuovamente nell'escludere l'Alta Umbria. E' necessario pertanto sia superare le divisioni politiche, anche all'interno della stessa maggioranza di centrosinistra, ma soprattutto porre una candidatura unitaria Alto Chiascio Alto Tevere con la consapevolezza che i due comprensori devono da ora in poi , anche in vista delle future riforme endoregionali, ragionare in maniera univoca per porre un peso specifico consistente nella geopolitica dell'Umbria. Fare un derby interno o peggio affermare a priori un diritto di primogenitura significherebbe di fatto avallare ancora una volta le prepotenze altrui.

Andrea Lignani Marchesani

 

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