(ASI) - Voto di fiducia del Senato per la nuova Legge di Bilancio 2026, prima del voto definitivo alla Camera atteso entro la fine dell’anno. La manovra è composta da un programma pari a circa 22 miliardi di euro in termini netti complessivi per il 2026, compresi tagli fiscali e incentivi.
Previdenza e Sistema Pensionistico
La manovra punta sia a sostenere le pensioni minime sia a ridefinire alcuni dei criteri di accesso. Le pensioni minime riceveranno un incremento fisso mensile, mentre l’età pensionabile subirà un aumento graduale a partire dal 2027: un mese nel primo anno, seguito da ulteriori aumenti nei due anni successivi. La grande novità riguarda la spinta verso la previdenza complementare per i neo-assunti: è infatti prevista l’adesione automatica ai fondi pensione complementari, con possibilità per il lavoratore di comunicare la propria scelta alternativa; contestualmente le imprese dovranno destinare il TFR ai fondi Inps per la gestione collettiva di tali accantonamenti.
Famiglie, Natalità e Stato Sociale
Le misure previste per le famiglie riguarderanno sostegni diretti e revisione dei criteri di accesso alle attuali prestazioni sociali. Circa 1,6 miliardi di euro saranno stanziati per il welfare della familgia nel biennio 2026-27, con un potenziamento dei bonus già esistenti, in particolare il bonus mamme. In parallelo verrà anche predisposta una revisione dei criteri per calcolare l’ISEE, parametro utilizzato per determinare l’accesso e l’entità di benefit sociali in base al reddito e al patrimonio del nucleo familiare.
Fisco e Imprese
È prevista una riduzione delle imposte sul lavoro dipendente e una incentivazione degli incrementi contrattuali: l’aliquota agevolata al 5% sulla tassazione degli aumenti salariali contrattuali, che riguarda redditi fino a 33 mila euro, è stata confermata nel testo della legge di bilancio. In ballo anche la revisione dell’Irpef con un taglio dell’aliquota nella fascia media di reddito (tra circa 28 mila e 50 mila euro), con benefici stimati per oltre 13 milioni di contribuenti.
La linea del governo, sostenuta dal ministro dell’Economia, è dunque incentrata sul mantenimento di un equilibrio tra incentivi alla crescita, e al rafforzamento dei sostegni sociali in rispetto dei vincoli europei di bilancio.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia

