Rosellina Madeo (Pd): «Superare le divisioni interne per tornare alla maggioranza»

(ASI) Cosenza – «Il grande progetto del Partito Democratico ha bisogno di tutti noi, nessuno escluso. Occorre superare le divisioni interne e mettere da parte i personalismi – così la consigliera regionale Pd Rosellina Madeo all'incontro tenutosi a Rende per tracciare il futuro del partito – per camminare verso un unico obiettivo: tornare alla maggioranza di governo».

«Prima la Provincia di Cosenza e poi il Governo nazionale». Nel dibattito a Rende la consigliera regionale traccia la rotta del rilancio politico del Pd

(ASI) Cosenza – «Il grande progetto del Partito Democratico ha bisogno di tutti noi, nessuno escluso. Occorre superare le divisioni interne e mettere da parte i personalismi – così la consigliera regionale Pd Rosellina Madeo all'incontro tenutosi a Rende per tracciare il futuro del partito – per camminare verso un unico obiettivo: tornare alla maggioranza di governo».

«La prima sfida politica è quella della Provincia – prosegue Rosellina Madeo davanti a una platea gremita – anche se si tratta di elezioni di secondo livello dobbiamo serrare le fila e portare tra i banchi più amministratori possibili: dobbiamo vincere questa competizione elettorale. Il prossimo obiettivo – delinea con certezza il cammino – è il governo nazionale».

Quindi il richiamo all'unità. «Il Pd deve trovare le motivazioni che ci uniscono piuttosto che focalizzarsi su quelle che ci dividono. Ancora sento parlare di ex democristiani, ex comunisti. Ma davvero il grandissimo progetto del Partito Democratico deve essere messo in discussione? La mia storia parte dal Partito popolare, poi l'esperienza nella Margherita e successivamente il Pd. Ognuno deve entrare e contribuire a questo grande disegno politico con la sua storia. Io sento mia tanto Tina Anselmi, prima donna ministra che ha saputo garantire agli italiani il diritto alla salute, così come sento di appartenere a Nilde Iotti. Il Pd non deve rinunciare alla sua vocazione democratica e deve saper contenere sia il cattolicesimo democratico che i progressisti».

E in questo progetto unitario la meta è sempre la stessa: il bene della Calabria. «Guardate, l'espressione Calabria straordinaria piacerebbe anche a noi se non fosse che la nostra regione non riesce a garantire i servizi essenziali, quelli ordinari per intenderci. È stata pubblicata in questi giorni la classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita e le nostre province occupano tutte gli ultimissimi posti. Chiude l'intera graduatoria, alla 117esima posizione, la provincia di Reggio Calabria».

«Ma in fondo – incalza la consigliera regionale Pd – di cosa ci meravigliamo se le nostre donne hanno contratti formalmente part time quando in realtà, senza però percepire la retribuzione adeguata né i contributi e le tutele, lavorano a tempo pieno. Di cosa parliamo se i primi asili nido in Emilia Romagna sono stati aperti nel 1969 e, ad oggi, queste strutture in Calabria sono poche e care e arrivano a coprire a mala pena il 7% del fabbisogno delle famiglie».

«La politica ha il dovere di rilanciare la nostra terra con azioni concrete. Il Presidente Occhiuto in Consiglio regionale ha detto che metterà in calendario quanto prima la mia proposta di legge, sostenuta da tutto il gruppo, per preservare la natalità. Una regione che non fa figli, e ribadisco non per scelta ma per una forte instabilità socio economica, sta rinunciando al proprio futuro».

«Incontri come questi - chiosa la consigliera regionale – sono fondamentali per dirci dove vogliamo andare e in che modo. Rispetto alla maggioranza abbiamo una visione totalmente diversa di governo e del domani. Abbiamo il dovere di mettere nel cambiamento tutta la nostra passione, il nostro impegno e la dedizione perché – ribadisce – sono convinta che noi siamo dalla parte giusta della Storia».

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