Assemblea sinodale CEI e approvazione documento 'Lievito di pace e di speranza'. Di Matteo (PdF):"NO ad incoraggiare la partecipazione ai gaypride”
Nicola Di Matteo, Segretario nazionale del Popolo della Famiglia

(ASI)”Il Popolo della Famiglia, per voce del Segretario nazionale e Presidente pro tempore Nicola Di Matteo, esprime profonda preoccupazione e dissenso in merito all'approvazione, da parte dell'Assemblea sinodale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), del Documento “Lievito di pace e di speranza”, in particolare nella parte d) del documento in cui si impegna la CEI a "sostenere con la preghiera e la riflessione le 'giornate' promosse dalla società civile" includendo esplicitamente le giornate contro "l'omofobia e transfobia". Questo significa, nei fatti, incoraggiare la partecipazione della Chiesa e dei cattolici ai Gay Pride e alle manifestazioni LGBT che si svolgono in tutta Italia.«Come prevedibile – chiarisce Di Matteo – il documento sinodale approvato oggi ha valore esclusivamente politico e non, ovviamente, dottrinale: si scrive CEI, si legge PD. Questa approvazione è l'ennesimo colpo di coda di una vera e propria lobby da molto tempo riconosciuta operativa anche dagli ultimi Pontefici, che getta scompiglio tra i fedeli e che in ambienti da sempre ostili alla Chiesa stessa porta solo un’euforia che possono far valere esclusivamente in ambito di opposizione politica. Le Chiese sono sempre più vuote e le prese di posizione appaiono sempre più ‘orientate’, senza per questo riuscire a richiamare chi comunque non vuole entrare».«I Gay Pride infatti – sottolinea Di Matteo – non sono semplici momenti di 'prossimità' o 'inclusione', ma manifestazioni ideologiche che promuovono una visione della sessualità e dell'identità umana radicalmente opposta all'antropologia cristiana, sostengono battaglie politiche e legislative come il riconoscimento di ogni forma di unione al di fuori del matrimonio naturale (uomo-donna) e l'ideologia gender nelle scuole; e sono spesso teatri di esibizioni che ledono il pubblico pudore e che si pongono in aperta e blasfema derisione dei simboli e dei valori cristiani»«In un contesto in cui i valori della Famiglia e della Vita sono sotto assedio – conclude Di Matteo – a causa della deriva antropologica che vede la maternità, la paternità e la generazione sempre più marginalizzate, il Popolo della Famiglia ribadisce il proprio impegno a sostenere e valorizzare la famiglia naturale, fondata sul matrimonio uomo-donna, come cellula primaria della società e base insostituibile del bene comune; e continuerà a denunciare ogni tentativo di snaturare l'identità e la missione nella società. Ringraziamo i giornalisti, i media e tutti coloro che vorranno dar voce a questa nostra posizione; e restiamo disponibili per ulteriori commenti, interviste e confronti»

 

 

Fonte foto  Ufficio Stampa del Popolo della Famiglia 

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