(ASI) "In questi trent'anni di bipolarismo è cresciuta la sfiducia nei confronti della politica. La partecipazione al voto e la credibilità della politica sono scesi a livelli mai visti. In trent'anni siamo stati il Paese al mondo che ha registrato il tasso di crescita medio del Pil più basso.
Un tema di cui non si parla abbastanza. Questo è successo perché noi all'in-domani della sbornia di Tangentopoli ci siamo illusi di poter diventare un Paese anglosassone, dove c'è una cultura bipartitica. Solo che lì esiste da 250 anni, mentre da noi non è mai esistita e non si può sceglierla a tavolino. Finché il bipolarismo italiano competeva per conquistare l'elettore di centro, il sistema in qualche modo reggeva". Così Luigi Marattin, Segretario del Partito Liberaldemocratico e deputato, nel corso di un colloquio con Emilio Carelli, direttore del settimanale "l'Espresso".
"Ma da una decina d'anni nei due schieramenti si compete sugli elettori estremi. Schlein e Conte gareggiano per conquistare l'elettore più di sinistra. Meloni, Salvini e Vannacci fanno a gara per quello più a destra. Ma in tutto il mondo i sistemi bipolari competono al centro e non sulle ali. Così si lascia un pezzo importante di Paese senza una vera rappresentanza politica", conclude Marattin.


