Di Matteo:(PdF): "La Consulta sia baluardo della vita, prepariamo manifestazioni in tutta Italia"

(ASI) "Il caso della signora Libera rappresenta un nuovo passo verso l'orrore dell'eutanasia di Stato”. È quanto ha dichiarato in una nota Nicola Di Matteo, presidente pro-tempore e segretario nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), commentando la vicenda della donna toscana che ha chiesto il suicidio medicalmente assistito. 

“In Toscana, a Chiusi, il 17 maggio scorso si è già verificato il primo caso di suicidio medicalmente assistito, a seguito della legge regionale approvata in Toscana l'11 febbraio”, ha proseguito Di Matteo. “Se, nel caso della signora Libera, la  Consulta dovesse mai autorizzare l'8 luglio la somministrazione del farmaco letale ad opera del medico, vale a dire del Servizio Sanitario Nazionale, l'Italia si allineerebbe al Canada, all'Olanda, al Belgio, tra i pochissimi Stati in cui l'eutanasia è già legale. Sappiamo che in quei Paesi la percentuale di casi è aumentata in modo esponenziale e che le ragioni per farsi uccidere sono le più varie e personali: i bambini e gli anziani malati, i giovani depressi, i senzatetto, gli ultrasettantenni, sono già oggetto di selezione sulla base del costo sociale che essi comportano. Costa meno eliminarli che curarli. La Consulta sia invece baluardo della vita! In questa vicenda, si mette in discussione l'art. 579 del codice penale perché l'omicidio del consenziente non sia più un reato. Il Popolo della Famiglia denuncia da sempre questo rischio di imbarbarimento della nostra società. Da qui all'8 luglio”, ha concluso Di Matteo, “attiveremo in tutte le regioni delle forme di protesta a difesa della vita e dei più deboli”.

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