Sanità, confronto Regioni-Sindacati. Nursing Up: "Oggi servono scelte coraggiose. Basta rinvii. Noi pronti a dare il nostro apporto."

(ASI) Roma - «Bene i principi, bene gli intenti, sui documenti prodotti dalle Regioni si può certamente lavorare in sinergia,  ma adesso più che mai occorre superare generalismi ed astrazioni. Le professioni sanitarie non sopravvivono di buoni intendimenti: servono azioni immediate e strutturali. La politica gestionale  non può più limitarsi a riconoscere i problemi: è il momento di assumerli, affrontarli, risolverli.»

Così in una nota  Nursing Up commenta il nuovo confronto, che si è tenuto nella giornata odierna, con le Regioni sul futuro del SSN, in riferimento al secondo documento prodotto dopo la presentazione del precedente: "Garantire il futuro del SSN – Strategie delle Regioni e delle Province autonome per il personale sanitario (17 aprile 2025)".

Abbiamo accolto con rispetto gli interventi del Presidente Marco Alparone e del Coordinatore Massimo Fabi. Ma il tempo dei buoni auspici non è più attuale. Oggi, nel vortice dei deficit e delle carenze che attanagliano il personale, occorrono risposte concrete.»

Nursing Up non si tira indietro:
«Siamo pronti a lavorare fianco a fianco con le Regioni e con chiunque voglia davvero invertire la rotta. Siamo aperti al dialogo, determinati nel pretendere soluzioni.»

La realtà, però, parla chiaro:
«Negli ospedali la situazione è insostenibile: personale allo stremo, carenze croniche, pressioni fuori controllo. Il contratto, ed in generale gli strumenti oggi a disposizione, non valorizzano né la professionalità né il sacrificio di chi tiene in piedi la sanità. Non si può più restare a guardare.»

Il tempo della prudenza è passato .
«Il cambiamento è un'urgenza, non una scelta tra le tante. Serviva – e serve – un documento coraggioso, che affronti senza mezzi termini le vere piaghe delle professioni assistenziali. Servono scelte di campo: sulla valorizzazione economica, professionale e di ruolo degli infermieri e delle altre professioni assistenziali, sulla carriera, sulle prospettive dei giovani.»

«Non possiamo più permettere che i nostri professionisti abbandonino la professione o fuggano all'estero, né che i giovani voltino le spalle a un settore fondamentale per il Paese. Se non si interviene ora, il sistema è destinato a un declino irreversibile.»

L'appello alle Regioni è chiaro:
«Avete ruolo, strumenti e responsabilità per assumere determinazioni impattanti, e per sensibilizzare l'azione politica del Governo. Siete chiamati a essere protagonisti della svolta. Non bastano più i buoni propositi: servono piani chiari di "retention", investimenti reali, meccanismi incentivanti di carriera.»

Nursing Up conferma la sua posizione: collaborativi, ma inflessibili su ciò che conta.
«Le professioni assistenziali devono tornare davvero centrali, non solo nei documenti, ma nelle decisioni politiche e nei contratti. È il momento delle scelte. Il coraggio, oggi, non è un'opzione: è un dovere verso la sanità pubblica e verso i cittadini.»

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