(ASI) Roma, - “Le torture nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono sconvolgenti sotto ogni profilo, si tratta di quanto di più crudele uno Stato possa compiere nei confronti di qualsiasi persona, perché i detenuti sono anzitutto persone. Lo Stato stesso avrebbe proprio il dovere di proteggere, tutelare e rispettare i suoi cittadini.

Il rispetto per la dignità della persona umana prescinde infatti da tutto il resto, così come la tutela dei diritti e delle libertà di tutti coloro che vivono in Italia sono impegni fondamentali per un Paese civile e democratico. Non è soltanto dovere dello Stato difendere questi principi, quanto dovere morale di ogni italiano sollevare le eventuali questioni, riportando la dignità della persona al centro degli interessi collettivi. Abbiamo assistito a casi di torture nelle carceri di tutto il mondo, ma mai avremo pensato che fatti del genere accadessero ancora nel nostro Paese, la patria di Cesare Beccaria, che già nel 1764 poneva, con spirito illuminista, delle domande circa le modalità di accertamento dei delitti e circa le pene allora in uso, opponendosi con forza alla pratica della tortura. I fatti emersi in queste ore aprono una nuova ferita, e lasceranno una macchia indelebile, ma non possono che riaprire anche il dibattito sull’emergenza legata alle condizioni di vita dei detenuti nelle carceri italiane. L’Istituto Milton Friedman Institute sarà ancora in prima linea anche per questa battaglia di civiltà, chiedendo impegni precisi e chiarezza estrema a tutte le Istituzioni competenti” - Così Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman.

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