(ASI) Genova -“Serve con urgenza che venga fatta chiarezza da parte delle Istituzioni sulla discrezionalità in tema di vaccinazioni da parte degli operatori sanitari, sia  per la tutela dei diritti dei singoli, ma pure per la definizione delle responsabilità collettive e dei datori di lavoro”.

Così il presidente dell’Associazione Confcommercio Salute Sanità e Cura,  Luca Pallavicini interviene nel dibattito sul rifiuto di vaccinarsi da parte di diversi operatori del settore socio sanitario, sottolineando che in ogni caso  “la richiesta del datore di lavoro al lavoratore di vaccinarsi contro il Covid-19 è legittima anche se la vaccinazione non è un obbligo di legge”.

“Di conseguenza - continua Pallavicini -  nel caso in cui il lavoratore, in buone condizioni sanitarie, non senta il dovere etico e morale di sottoporsi alla vaccinazione, si potrà anche configurare una reale non idoneità dello stesso a svolgere specifiche mansioni assistenziali a diretto contatto con persone fragili. Tale inidoneità potrebbe portare anche alla sospensione cautelativa al lavoro per tutto il periodo dell'emergenza sanitaria.”

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere