(ASI) - A partire da luglio 2020, i lavoratori dipendenti che dal 2014 prendono gli 80 euro al mese del bonus Renzi potrebbero passere a 100 euro tondi. E il ceto medio sin qui escluso dal bonus ne prenderebbe 80 euro fino a 35 mila euro di reddito dichiarato. Per poi scendere fino all’azzeramento  dai 35 mila ai 40 mila euro. Per quasi tutti i beneficiari si tratterebbe di una detrazione fiscale. Ma il governo potrebbe anche essere tentato dal colpo unico: un “superbonus vacanze” erogato nella busta paga di luglio da 120 o 480 euro a seconda delle fasce.

 

Nel Pd c’è però chi soppesa una terza ipotesi di intervento che escluda anche qui i lavoratori con gli 80 euro, ma favorendo chi sta prima e chi dopo: i 4,6 milioni di incapienti, dai quali però escludere chi prende il reddito di cittadinanza, e altri 4,3 milioni con reddito tra 26 mila e 40 mila euro o più realisticamente i 3,4 milioni di lavoratori tra 26 mila e 35 mila euro. 3 miliardi a disposizione poi – da spalmare da luglio a dicembre – sembrano già risicati per alzare gli 80 euro a 100 e darne 80 agli altri. Salire sopra i 35 mila euro di reddito potrebbe comportare soldi aggiuntivi da trovare. Sembra però difficile per quest’anno ma diventa obbligatorio per il prossimo quando i 5 miliardi dovranno per forza diventare 6, il doppio di ora visto che si passa da sei mesi a un anno intero di fruizione del beneficio. Purtroppo peròagliare le tasse con una detrazione non sarà possibile per tutti: i redditi fino a 12-15 mila euro potrebbero finire nell’incapienza.

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

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