(ASI) Roma, 4 nov - “I lavoratori esodati del commercio pretendono risposte celeri per vedere riconosciuto il proprio sacrosanto diritto di andare in pensione. La maggioranza giallofucsia continua a illudere questi lavoratori, senza risolvere il problema. Eppure la soluzione era stata tracciata, grazie alla Lega, dal precedente governo: proprio per indennizzare i commercianti, costretti a chiudere le proprie attività per crisi tra il 2017 e il 2018, abbiamo riattivato, con un nostro emendamento, il Fondo strutturale, che il Pd nel 2016 aveva cancellato. Il problema è sorto da una circolare Inps a maggio di quest'anno, che ha vietato la richiesta di indennizzo a quegli esercenti costretti a chiudere la propria attività nel biennio 2017-2018 e che ancora non avevano raggiunto i contributi necessari alla pensione. Questi lavoratori si trovavano privi dell’indennizzo che spetterebbe loro, bloccati in un limbo senza le giuste tutele.
Grazie all’intervento della Lega, con mie specifiche interrogazioni e alla risposta del già sottosegretario Durigon, avevamo creato i presupposti per una soluzione di tipo strutturale, che andasse a correggere questa stortura, con una semplice e nuova circolare da parte dell’Inps. Il governo giallofucsia, anziché procedere in questa direzione, ha invece pensato bene di inserire un emendamento al Dl Imprese, che significa emanazione di decreti attuativi e quindi mesi di attesa. 
Il rischio è che questi impegni vengano disattesi e la questioni resti irrisolta: un'illusione pura e semplice sulla pelle di migliaia di commercianti che legittimamente pretendono il proprio indennizzo. Un pessimo segnale dalla maggioranza giallorossa Pd-Renzi-Cinque Stelle-Leu che si dimostra sprezzante delle esigenze dei cittadini e delle imprese, distante dal mondo reale e ben attaccata alle poltrone. In Umbria i cittadini hanno detto chiaramente cosa pensano di questo governo abusivo dell'inciucio: ora sarà la volta dell'Emilia Romagna dare la spallata decisiva”.
 
Lo dichiara la deputata della Lega Elena Murelli.

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