(ASI) Il fallimento del vertice di ieri, della Commissione Europea, ha causato l’ira dell’Italia.

L’Ungheria e altri paesi hanno deciso di non aiutare il nostro nella suddivisione dei 148 migranti a bordo della Diciotti che è ferma, da giorni, nel porto di Catania. Fonti del Viminale hanno assicurato in mattinata che non sbarcherà nessuno, sottolineando l’unità di tutto il governo sulla questione. Il ministero dell’Interno ha accusato i membri del vecchio continente di non aver voluto firmare il comunicato finale, dell’incontro a Bruxelles, a causa delle numerose divergenze esistenti. Vi sono, tra queste, l’assenza di procedure standard per il soccorso, lo sbarco e la redistribuzione dei nuovi arrivati. La Guardia Costiera ha invitato intanto, il dicastero guidato da Matteo Salvini, a consentire agli immigrati di scendere dal mezzo ormeggiato nel porto della città sicula, mentre il Tar di quest’ultima ha ricevuto il ricorso di un legale che ha giudicato illegittima la posizione di palazzo Chigi. Il Partito Democratico concorda su questa linea. “Il premier Conte gestisca questa situazione, se è capace di farlo, o altrimenti vada a casa perché l’Italia rischia di essere umiliata”, ha commentato il segretario Maurizio Martina. Fortissime accuse sono giunte anche da Gunther Oettinger che ha minacciato dure sanzioni, contro Roma, nel caso in cui approvasse la decisione, ventilata dal vicepremier Luigi Di Maio, di ritirare i 20 miliardi annuali pagati alle istituzioni comunitarie. Tale ipotesi rappresenterebbe, secondo il commissario europeo al bilancio, uno scenario inedito e soprattutto una grave violazione dei trattati in vigore.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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