(ASI) Roma - “Acque reflue, le nostre denunce ed i nostri allarmi nella scorsa legislatura sono rimasti inascoltati, così oggi è arrivata la mazzata la Corte UE che ha condannato l’Italia a 25 milioni di euro di multa”, lo dichiara la parlamentare del Movimento 5 Stelle Federica Daga in prima fila a livello nazionale sul tema acqua pubblica e qualità delle acque.

“Nella scorsa legislatura abbiamo lavorato per stimolare i Governi ad accelerare e risolvere il problema delle depurazioni e fognature mancanti, risultando il nostro Paese fuori norma da ormai 18 anni” continua Daga. “Sembra che i passati Governi abbiano preso sotto gamba questo problema. La percentuale di depurazioni e fognature mancanti nel Paese Italia arriva al 50% -continua la parlamentare pentastellata - I gestori del Servizio Idrico Integrato per anni non hanno investito in questo comparto così come negli acquedotti e ora ci ritroviamo al punto di non ritorno, nonostante nel 2017 a fronte della crisi idrica, gli stessi gestori avessero dichiarato di aver concentrato gli investimenti su depurazione e fognature”. “Nel centro sud Italia abbiamo avuto Commissari regionali per quasi 3 anni sostituiti dal Super Commissario unico che molto probabilmente non è stato messo nella condizione di agire tempestivamente per raggiungere gli obiettivi richiesti. Non bastano più i buoni propositi, all’ue servono i fatti concreti, ecco perché arriva la condanna e anche salata” continua Daga. “Inoltre, come riportato dalla Corte UE, non solo non sono stati messi a norma i 100 centri urbani soggetti a procedura di infrazione, ma a lungo andare si sta creando anche un notevole danno ambientale” conclude Daga.

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