(ASI) “La sentenza del tribunale di Torino sul caso Foodora evidenzia la necessità di colmare un vuoto nei diritti dei lavoratori di fronte al cambiamento portato dalla rete e dalla tecnologia: è indispensabile una legge per il salario minimo legale e l’equo compenso per garantire la retribuzione di tutti i lavoratori, norme che permettano loro di avere contributi dignitosi per raggiungere la pensione e che ne tutelino sicurezza e salute.” .

Lo scrive su Facebook la deputata del PD, Chiara Gribaudo, a proposito della sentenza che ha visto negato il riconoscimento della subordinazione tra i fattorini e l’azienda tedesca.

“I “platform workers”, da Uber a Foodora alle migliaia di persone che producono contenuti per il web, sono un fenomeno in crescita in tutto il mondo e sono facilmente ricattabili perché lavorano spesso singolarmente e non hanno quasi mai un’interfaccia umana alla quale presentare le loro istanze.” Prosegue Gribaudo. “In questi anni abbiamo iniziato ad "illuminare" questa zona grigia, a metà fra lavoro autonomo e subordinato, costruendo dal punto di vista legislativo nuovi strumenti di tutela, con una prima conquista per l’equo compenso e ammortizzatori sociali per chi non li aveva mai avuti. Ora è necessario dare continuità e risposte rapide alle sfide della gig economy: serve stabilire diritti universali, a cominciare da salario, salute, sicurezza. Penso stia in questa complessità che politica, sindacato ed energie intellettuali devono muoversi. Sta a noi tracciare sentieri sicuri per il lavoro che cambia.” Conclude.

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