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Referendum. Uno strumento di democrazia diretta disatteso

(ASI) Secondo le intenzioni dei costituenti, l’istituto del referendum avrebbe dovuto essere un’espressione di democrazia diretta ed una manifestazione concreta della sovranità popolare su cui si dovrebbe fondare il nostro sistema democratico. Questo sul piano formale ed in teoria.

In pratica questo istituto non è mai piaciuto tanto ai nostri politici che si riempiono la bocca di democrazia e di sovranità popolare, ma preferiscono poi gestire la cosa in proprio senza interferenze  del “popolo sovrano” a guastare i giochi.

Lo dimostrano i tanti referendum disattesi per i quali il parlamento non ha tenuto conto del voto espresso o addirittura ha legiferato in senso opposto alla volontà popolare come per esempio sul finanziamento pubblico dei partiti.

In questo caso il popolo sovrano aveva espresso la volontà che i partiti NON avessero finanziamenti pubblici, ma il parlamento ha aggirato il referendum chiamando tali finanziamenti “rimborsi elettorali” ed oggi i partiti percepiscono dieci volte di più di quanto percepivano prima che la volontà popolare si esprimesse.

Alla faccia del  "Popolo è sovrano".   Ci sono parecchi altri casi di analogo comportamento della classe politica che dimostrano che la volontà dei cittadini è ascoltata solamente quando non tocca direttamente gli interessi della casta politica mentre viene disattesa se confligge con tali interessi.

Altro sintomo dell’insofferenza dei politici mestieranti verso questo istituto sta nel fatto che per avere validità il referendum deve raggiungere il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto.

Ora a noi pare che chi si astiene esprima comunque un parere in quanto dice:” a me non interessa l’argomento ed astenendomi lascio decidere a coloro che sono interessati e che vanno a votare”.

A nostro parere e secondo logica, dovrebbe contare la volontà della maggioranza degli elettori così come avviene per le altre elezioni anche perché non si capisce per quale motivo il principio debba essere diverso a seconda del tipo di votazione in cui il popolo sovrano si esprime.

Per quanto troviamo illogico ed ingiusto stabilire un quorum, se lo stabilisce per i referendum non si vede perché non lo si debba fare anche per le elezioni politiche o amministrative ..!!

La conclusione è quella espressa all’inizio e cioè che ai politici da fastidio che i cittadini, con il loro intervento, disturbino i manovratori dal farsi gli affaracci loro!

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