(ASI) C’è un aspetto che sta sfuggendo al mainstream politico: il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica che si presenterà alle urne ad aver scelto i propri candidati attraverso un metodo democratico.
Non solo alla fine siamo gli unici ad avere un candidato premier eletto, ma siamo anche gli unici ad aver svolto una selezione democratica tra gli iscritti per scegliere i candidati ufficiali. E questo è vero anche al netto della quota maggioritaria che da tempo abbiamo riservato alla società civile, per permettere all’Italia migliore di poter scegliere il futuro migliore.
Se analizziamo i competitor poco da dire su Forza Italia per la quale l’esercizio democratico non fa parte integrante del proprio DNA, infatti dopo i vari annunci fatti in passato, Forza Italia sceglie i candidati internamente in base a logiche verticistiche.
Ma a dir poco imbarazzante è il nuovo metodo di selezione del PD, che abbandona le primarie usate nel 2012, secondo le quali il 90% dei candidati fu scelto, tra il 29 e 30 dicembre 2012 per comporre le liste, al netto di un 10% riservato alla direzione del partito.
Lapidario in questo senso è i nuovo regolamento per la selezione delle candidature al Parlamento per le elezioni politiche 2018 del PD che al primo articolo recita: Modalità di selezione delle candidature. Ai fini della più ampia consultazione democratica prevista dal comma 1 dell’art. 19 dello Statuto del PD, il Segretario nazionale promuove un confronto con i Segretari regionali ai fini della selezione delle candidature per le elezioni politiche 2018.
Alla faccia della democrazia! M5S unica forza politica democratica del Paese.". Lo dichiara in una nota l'On. Stefano Lucidi del M5S.

