(ASI) Sulmona -  La notizia che vede il carcere dell’Aquila sottoposto alle cure del TAR per via del fatto che il terreno sul quale insita il penitenziario delle “Costarelle” sembrerebbe essere stato “occupato abusivamente “(ragion per cui il Tar potrebbe sentenziare sul ripristino della zona iniziale, ovvero abbattimento dello stabile) ci lascia basiti ed alquanto preoccupati.

-Ad affermarlo con una nota è Mauro Nardella Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria-

Lo scenario, se così fosse, sarebbe a dir poco devastante per le aspettative di tutto il personale ivi operante visto che gran parte di esso risiede in zona ed in essa ha stabilito la propria abituale dimora oltre che cresciuto i propri figli.

-Sottolinea il sindacalista-

Non pochi sarebbero, altresì, i problemi di natura amministrativa atteso che la Casa circondariale aquilana, oltre ai tanti colleghi di Polizia Penitenziaria, ospita al suo interno detenuti classificati 41bis e quindi di elevato spessore criminale difficilmente collocabili altrove in considerazione della mancanza di strutture idonee al contenimento degli stessi nel resto del territorio nazionale.

-precisa Nardella-

Insomma una bella gatta da pelare per i contendenti. Tuttavia la domanda nasce spontanea:”come mai non ci si è mossi prima della costruzione della struttura per sciogliere ogni dubbio?”. Eppure, leggendo la nota del consigliere comunale Antonio Nardantonio emersa sui siti web, l’Agenzia del demanio, pur essendo stata condannata al rilascio, nulla fece.

-Ribadisce il segretario generale territoriale UIL-

Qualcosa va fatta e subito- chiosa Nardella- se non si vuole mettere, al netto dei disagi di carattere organizzativo che andrà eventualmente a riguardare l’Amministrazione Penitenziaria, in discussione il futuro della popolazione lavorativa". Conclude la nota di Mauro Nardella Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria.

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