(ASI) "Le parole pronunciate in audizione al Senato dal vice presidente di ArcelorMittal Matthieu Jehl, circa la copertura dei parchi primari dell'Ilva entro il 2020, mi lasciano alquanto perplessa.                                                                                                                           Se le tempistiche indicate, con la conclusione dei lavori in trentasei mesi sembrano a dir poco ottimistiche, considerando per di più il perdurare della disastrosa gestione commissariale, e la non ancora avvenuta cessione degli impianti, a risultare ancor più confusa e' la questione riguardante le risorse che dovranno essere impegnate. Sui costi della copertura dei parchi primari non sono di certo mancati i numeri, rigorosamente troppi e confusi. I 600-700 milioni di euro inizialmente previsti, quindi scesi a 400, a 300 ed oggi risaliti a 365, potrebbero non essere sufficienti. In un intervento simile per dimensioni, parliamo di una acciaieria da 8 milioni di tonnellate all'anno, già messo in atto in Corea del Sud, il costo fu di 5..5 miliardi di dollari, cosa ben diversa dagli annunciati 365 milioni previsti da ArcelorMittal. Viene pertanto da chiedersi come mai Hunday Steel abbia investito una cifra così alta potendo invece spendere di meno. Di fronte a questo interrogativo (retorico) e a tanta confusione, ritengo sia lecito e doveroso preoccuparsi. Il destino di Ilva, della città di Taranto e dei suoi abitanti sembra essere, ancora una volta, legato all'approssimazione e alla superficialità", lo dice l'onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia.

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