(ASI) Quelli che si sono svolti domenica scorsa in Lombardia e Veneto “sono referendum esclusivamente politici, i cui effetti sulla procedura per avere maggiori competenze sono nulli”.                                                                                                                                                 Lo spiega in una intervista pubblicata oggi sul quotidiano ‘Il Messaggero’ la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. Per questo motivo, se “la gente mostra una volontà di partecipazione ai destini comuni” e questo è “un dato interessante e positivo”, la ministra prevede che “ci sarà presto una delusione”, perché per completare tutti i passaggi in queste due regioni “temo che si andrà alla prossima legislatura”. Invece “con l'Emilia-Romagna c'è già stato l'incontro con il governo e si è siglato un accordo di massima che prelude alla costruzione dell'intesa e spero possa presto essere tradotto in un disegno di legge da presentare in Parlamento prima del voto”.

“Ci sono una serie di passaggi per avviare il tavolo - spiega Finocchiaro -. Occorre prima la delibera della regione che conferisce al presidente il mandato di aprire le trattative con il governo nazionale, poi si apre la fase degli incontri e dell'intesa ed infine serve una legge nazionale che va approvata a maggioranza assoluta”. L'iter seguito dalla regione Emilia-Romagna “perdendo meno tempo e impegnando minori risorse”.

Riguardo alle materie su cui le regioni possono chiedere maggiore autonomia, “quello che dice il presidente Zaia sul residuo fiscale, cioè che può essere trattenuto dalla regione Veneto, non esiste perché è in rotta di collisione con due principi della nostra Costituzione”, cioè “gli inderogabili doveri di solidarietà politica, economica e sociale” e “quello dell'unità e indivisibilità della Repubblica”.

Riguardo al sostegno al Sì al referendum dichiarato da alcuni esponenti del Pd, la ministra Finocchiaro spiega che “non siamo stati mai contrari ad una competizione virtuosa tra regioni e pensiamo che tutto ciò, aderendo ai principi di solidarietà, possa condurre ad un innalzamento complessivo della qualità del sistema e ad un più efficiente utilizzo sul territorio delle risorse fiscali”.

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