(ASI) Roma -  “La razionalizzazione delle forze di Polizia, che non menziona mai il drastico taglio di agenti fino a qui adottato, sta per far chiudere i battenti alla polizia postale, una delle specialità più importanti in un mondo che ormai è completamente connesso in reti.
Non siamo contro la riorganizzazione del corpo della Polizia, ma sicuramente non c’è bisogno di tagli lineari: chiudere lentamente ma inesorabilmente gli uffici degli uomini e delle donne che combattono contro il crimine in rete, contro la pedopornografia, il terrorismo non ci sembra essere una soluzione favorevole alla sicurezza di tutti i cittadini”.

Le deputate del Movimento 5 Stelle Giulia Sarti e Dalila Nesci sono pronte a depositare un’interrogazione in merito a quanto sta avvenendo alla Polizia Postale: “Ci farebbe più piacere sapere che si stanno fornendo più e nuovi mezzi, più uomini e più strutture. Non possiamo pensare che la rete rimanga senza sorveglianza. Certamente non lo sarà, ma ci chiediamo se sono sufficienti le forze in campo e soprattutto se ci sono le necessarie qualifiche. Perché ad oggi gli uomini della postale si sono ridotti dalle duemila unità nel 2010 alle 1400 unità nel 2017, non ci sembra proprio un numero sufficiente per tutti i fenomeni criminali da contrastare in rete che poi diventano crimini anche nella realtà quotidiana di tutti i cittadini”

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