(ASI) “Uno scenario a dir poco sconfortante, quello che riguarda i lavoratori dell’Ilva di Taranto nell’ormai prossimo futuro. Innanzi a loro si profila una cessione che sarà sinonimo di lacrime e sangue, che renderà ancora più povero un territorio da lunghi anni brutalmente seviziato da una politica che agisce esclusivamente in funzione di interessi propri.
Se è vero che le due cordate che puntano ad acquisire il controllo dell’azienda prevedono entrambe una serie di dolorosissimi tagli di forza lavoro, per circa sei mila persone, è altrettanto vero che Renzi prima, Gentiloni ora, nulla hanno fatto per dare ai lavoratori dell’acciaieria che perderanno presto il posto, una possibilità vera di riscatto. Nessun piano B, nessuna riprogrammazione, nessun intervento concreto per il rilancio dell’economia cittadina: questo è ciò che i governi Pd hanno donato a Taranto, un pericoloso mix di nulla e promesse. Renzi ha la grave responsabilità di avere abbandonato a se stesso il capoluogo ionico, facendo prevalere su tutto gli interessi dei potenti, e di quella casta politica che fa da sempre uso di una pratica aberrante: il ricatto occupazionale. Quattro anni di commissariamento, nel segno del totale immobilismo, hanno fatto il resto”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

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