(ASI) Taranto -  “Il timore che anche questa volta si giochi sulla pelle dei tarantini è tutt’altro che vano.
Gli emendamenti di Palazzo Chigi al ddl Bilancio, uno dei quali prevede l’utilizzo delle somme sequestrate all’azienda nell'ambito dei procedimenti penali per reati ambientali, o comunque legati all'attuazione dell'Aia, per il finanziamento di interventi di bonifica ambientale, sembra essere un’operazione di facciata, tesa a fare ripulire la coscienza di chi, senza mai assumersi negli anni un atteggiamento di vera responsabilità, punta a mantenere in vita un’azienda che mina il futuro di una grande comunità, che mette a grave rischio la salute dei nostri figli, della nostra gente. La norma entrerebbe in funzione in seguito alle sentenze  per reati commessi prima del commissariamento dell’Ilva, e considerando per di più un panorama processuale estremamente confuso, rischierebbe di rimanere solo carta straccia. Quel che per ora è certo è che con gli emendamenti presentati il governo tenta di non incorrere nella procedura europea per gli aiuti di Stato, e lo fa aumentando lo spread sul finanziamento del 2015 all’Ilva, ma di concreto nulla di più. La pessima gestione di una fase emergenziale infinita, evidenzia tutti gli errori di una classe politica che si sta ancora una volta dimostrando incapace di agire per il bene di Taranto”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

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