(ASI) "Dal suo ingresso, illegittimo, a Palazzo Chigi, Matteo Renzi insieme al ministro Pinotti ha ingaggiato una campagna militare senza precedenti.

Il premier sta persino riuscendo a fare peggio di Hollande: dopo aver annunciato l'ipotesi di voler intervenire in Iraq ci viene a dire che il nostro contingente in Afghanistan resterà operativo un altro anno. Forse crede che i nostri militari siano dei soldatini, da impiegare qua e là senza un preciso piano strategico, perché è evidente che oggi il terreno afghano è l'esempio lampante del fallimento delle missioni Nato. Lo ha dimostrato il vile bombardamento condotto dalle forze occidentali contro un ospedale di Msf, nei giorni scorsi.     M E lo dimostrano le perdite subite in queste anni: 53 nostri militari sono rimasti uccisi dall'inizio delle operazioni, costate, tra l'altro, oltre 5 miliardi di euro alle casse dello Stato". Così, i deputati M5S della Commissione Difesa, secondo i quali una eventuale valutazione su una ulteriore permanenza in Afghanistan del contingente italiano "dovrebbe essere presa dal Parlamento e non in modo unilaterale dal governo. Questa missione sembra non finire mai - spiegano -. Ogni anno dicono che i nostri uomini faranno rientro in Italia, ma poi, puntualmente, arriva la richiesta americana di restare e slittano le operazioni di rientro. E' inaccettabile: i nostri militari sono in un calvario senza fine, ridotti al numero minimo proprio perché era stata programmata una loro uscita definitiva e oggi, per questo, si ritrovano impossibilitati a mantenere la loro stessa sicurezza. Riteniamo che qualsiasi decisione su una proroga della missione italiana debba dunque essere adottata, in via esclusiva, dalle Camere. Renzi - concludono i 5 Stelle - ceda la parola a coloro che, a differenza sua, possono almeno ritenersi eletti dai cittadini italiani".

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